L’imposta di successione. L’imposta di successione è oggi disciplinata dal Testo Unico di cui al decreto legislativo n.346 del 1990 con le modifiche intervenute negli anni a seguire e che si possono sintetizzare nel seguente modo:
– Nel caso in cui gli eredi del defunto siano il coniuge o i parenti in linea retta, l’aliquota da pagare è del 4% sul valore dell’attribuzione eccedente il milione di euro per ogni beneficiario. Quindi, a titolo esemplificativo, nell’ipotesi in cui il defunto lasci al coniuge ed al figlio un patrimonio pari a 2,5 milioni di euro, verrà tassato con il 4% il valore di 500 mila euro.
– Nel caso in cui gli eredi del defunto siano i fratelli e le sorelle, si applica l’aliquota del 6% al valore dell’attribuzione eccedente i 100 mila euro per ogni beneficiario. Per cui, se il defunto lascia alla moglie ed ai due fratelli un patrimonio pari a 1,5 milioni di euro ciascuno, allora la moglie dovrà pagare il 4% del valore di 500mila euro, mentre i due fratelli il 6% del valore di 1,4 milioni di euro.
– Nel caso in cui gli eredi del defunto siano altri parenti fono al quarto grado, ad esempio un cugino, o affini in linea retta, come il genero, o ancora affini in linea collaterale fino al terzo grado, come il cognato, si applicherà un’aliquota del 6% sul valore dell’attribuzione, senza la previsione di alcun tipo di franchigia.
– Nel cao in cui succedano al defunto persone diverse da quelle viste finora, si applicherà un’aliquota del 8% sempre senza franchigia.
La legge prevede, poi, che nell’ipotesi in cui a succedere al defunto sia una persona portatrice di un handicap grave, anche non legato da alcun rapporto di parentela con il defunto, si applica una franchigia di 1,5 milioni, ossia il beneficiario portatore di handicap dovrà pagare un’aliquota del 8% sul valore dell’attribuzione eccedente 1,5 milioni di euro.
Per pagare l’imposta di successione occorre presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione ( il c.d. modello 4 ). La dichiarazione di successione va presentata entro 1 anno dall’apertura della successione, ossia dal decesso del contribuente.
Oltre l’imposta di successione occorre provvedere al pagamento dell’imposta ipotecaria e dell’imposta catastale.
La prima è del 2% sul valore catastale dell’immobile andato in successione o di euro 168 se l’immobile è prima casa. La seconda imposta è del 1% sul valore catastale dell’immobile andato in successione o di euro 168 se si tratta di prima casa.
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