La velocità dei fumi caldi che scorrono nel camino può subire un rallentamento a causa di una serie di resistenze che assorbono parte dell’energia impressa dall’aria ambiente alla base del camino stesso. Tale fenomeno viene chiamato perdita di carico.
Qualsiasi canna fumaria disperde una certa quantità di calore attraverso le sue pareti. La dispersione termica raffredda i fumi, rendendoli più densi e quindi più pesanti.
Tale trasmissione di calore dipende principalmente:
– dalla resistenza termica del materiale che costituisce le pareti.
– dal diametro e dalla lunghezza del camino: tanto maggiore il diametro e la lunghezza del camino, tanto maggiore è la superficie di scambio termico.
– dalla differenza di temperatura tra la parete interna e quella esterna: tanto più fredda è la temperatura esterna, tanto maggiore è lo scambio termico tra l’interno e l’esterno della canna fumaria.
– dalla velocità dei fumi: tanto maggiore è la velocità dei fumi, tanto meno tempo restano all’interno della canna fumaria, tanto meno calore possono disperdere.
Quindi, per evitare la perdita di carico sarà necessario:
-utilizzare materiali con alta resistenza termica;
-diminuire la superficie di scambio termico facendo attenzione alla lunghezza e al diametro del camino;
-ridurre la differenza di temperatura tra la parete interna e quella esterna.
Del resto, se la canna fumaria è ben coibentata la perdita di carico per dispersione termica sarà abbastanza trascurabile, soprattutto per gli impianti domestici in cui l’altezza della canna fumaria raramente supera i 10-12 cm.
E ancora, i fumi che scorrono all’interno della canna fumaria sono rallentati dall’attrito prodotto dal contatto con le pareti. Esso è direttamente proporzionale alla rugorosità delle pareti e alla velocità dei fumi. Anche l’irregolarità della sezione genera delle perdite di carico: il moto del fluido diventa turbolento e l’aumento di turbolenza a sua volta aumenta l’attrito. Infine, anche la lunghezza del tubo influenza la perdita di carico per attrito: più lungo è, maggiore sarà la superficie di attrito.
Tali tipologie di perdita di carico sono definite “perdite distribuite”, mentre quelle “localizzate” sono dovute alla presenza di ostacoli come curve, gomiti, diramazioni, ecc.
Camino, la perdita di carico – di Elisabetta Paladini
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