
L’aumento dell’Iva. Consumi in calo, Confesercenti: “Il Governo eviti ogni aumento dell’Iva”
Consumi in calo, Confesercenti: “Il Governo eviti ogni aumento dell’Iva”. E mentre il Governo ha concentrato tutte le sue forze per trovare una soluzione definitiva sull’Imu, sull’altro fronte il problema resta: mancherebbe all’appello infatti la copertura per sospendere l’aumento dell’Iva. Senza interventi, dal primo ottobre l’aliquota passerebbe dal 21 al 22%.
L’aggravio sarebbe destinato a incidere sui consumi, tra le bevande, su vino e birra, e poi sui carburanti, riparazioni auto (33 euro all’anno per una famiglia di tre persone, 39 euro se il nucleo è composto da 4 persone), abbigliamento, calzature (18 euro all’anno per una famiglia di 3 persone, 20 euro se il nucleo è da 4), mobili, elettrodomestici, giocattoli e computer (13 e 17 euro). Previsti aumenti anche per i pedaggi autostradali e per le già salate assicurazioni RC Auto e Moto.
A pagare di più sarebbero comunque le famiglie più ricche (140 euro), quelle numerose (117) le coppie con figli e i lavoratori autonomi (103 euro) e i nuclei con capofamiglia in età matura (tra i 55-64 anni, 98 euro).
Comunque sia, l’aumento dell’Iva non sarà di certo un aiuto per il nostro Paese: a fronte del rialzo dei prezzi, la crisi tenderà solo a incrementarsi. Del resto già si registra un calo vertiginoso dei consumi.
Stando ai dati Istat, già “nel primo semestre le vendite al dettaglio sono calate del 3% rispetto allo stesso periodo 2012. A giugno è stato registrato un calo dello 0,2% sul mese e del 3% su base annua. Si tratta della dodicesima flessione tendenziale consecutiva. A maggio le vendite erano aumentate dello 0,1% su aprile”.
In particolare, “le vendite per forma distributiva mostrano, nel confronto con il mese di giugno 2012, un calo sia per la grande distribuzione (-2,3%) sia per le imprese operanti su piccole superfici (-3,6%). Nella grande distribuzione le vendite diminuiscono, in termini tendenziali, del 2,3% per i prodotti alimentari e del 2,4% per quelli non alimentari”.
“Il crollo dei consumi continua e il piccolo rimbalzo di maggio è gia’ bruciato. Se l’alimentare va male, la situazione del non-alimentare appare addirittura tragica e testimonia come le famiglie siano costrette ormai a rinviare spese piu’ impegnative”, afferma in una nota Confesercenti, secondo cui “il consiglio dei Ministri non può ignorare lo stato disastroso dei consumi che si ripercuote in maniera micidiale soprattutto sui piccoli negozi con le inevitabili chiusure. Se il Governo non vuole fare il curatore fallimentare di migliaia di esercizi di vicinato eviti ogni aumento dell’Iva”.
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