E’ un utensile da cucina che riduce i cibi in briciole, piccole strisce o rondelle. La grattugia
La grattugia. Fino a un secolo fa i nostri avi la costruivano utilizzando una semplice piccola lastra di metallo bucherellata più e più volte con un chiodo: la minuscola corona di metallo che sporgeva dall’altro lato consentiva di sminuzzare i cibi, primo fra tutti il re della pasta asciutta: il parmigiano.
La grattugia. Oggi le sapienti mani dei nostri antenati sono state sostituite dai macchinari industriali che, seguendo lo stesso procedimento, bucano una superficie creando increspature diverse. Le grattugie manuali sono costruite in molti materiali: le più vendute e utilizzate sono ancora quelle in acciaio inox, ma esistono anche in porcellana, in gres o in plastica. Anche le forme dei fori creati sono oramai innumerevoli: ognuna ha un suo scopo specifico in cucina e permette la preparazione di una vastissima gamma di pietanze.
La grattugia.
I fori classici, quelli piccoli e dentellati, della grattugia possono essere utilizzati per sbriciolare le scorze degli agrumi o del cioccolato e guarnire dolci e pasticcini.
Quelli minuscoli possono essere utilizzati per la noce moscata, lo zenzero o i tartufi.
I fori “à la julienne” permettono di gustare le carote omonime e di creare una deliziosa ratatuille.
I fori a taglio sono utilizzati soprattutto per le verdure e sono indispensabili per delle patatine fritte come quelle industriali.
Se dovete procedere all’acquisto di una grattugia manuale è d’obbligo una raccomandazione: state attenti alla robustezza della stessa, non tanto alla sua estetica. Spesso la lamina di metallo è troppo fine per reggere la pressione che esercita la mano sul cibo, e ancora più spesso è legata ad una base di plastica scadente che dopo pochissimi utilizzi si stacca o si rompe.
Badate bene anche alla posizione d’appoggio: per rendere più facile l’operazione e richiedere meno sforzo alla mano la superficie su cui grattugiare dev’essere obliqua. Se è troppo verticale rischiate di farvi male più facilmente e di sforzarvi molto con poco guadagno.
Per i più pigri e i meno attenti al risparmio economico ed ecologico in commercio vi sono le grattugie elettriche. La più utilizzata è sicuramente quella costituita da due manici, uno dei quali preme il cibo contro un rullo interno in acciaio e permette di far cadere il cibo grattugiato direttamente sul piatto.
Esistono però anche dei modelli di grattugia più robusti, da appoggiare sul piano della cucina, generalmente da attaccare alla presa della corrente. Questi ci garantiscono più robustezza, meno sforzo e un maggior numero di lamine dai fori differenti.
La grattugia. Veniamo ora alla manutenzione delle grattugie, necessaria affinché piccoli residui di cibo non rimangano incastrati fra i dentini dei fori dando luogo a poco igieniche muffe.
Per quanto riguarda le grattugie manuali è consigliabile, dopo l’utilizzo, lasciarle a mollo. Quando il cibo sarà ammorbidito si passa la grattugia sotto un forte getto d’acqua. Per quelle elettriche vale lo stesso ragionamento, giacche il rullo in acciaio è quasi sempre estraibile. In quest’ultimo caso si ricorda però di lavare molto spesso anche le vaschette dove cade il cibo grattugiato per evitare muffe o semplici cattivi odori.
La grattugia – di Michela Dumasi
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