Mutui: cosa sono le clausole vessatorie.
Sono considerate clausole vessatorie quelle parti del contratto che determinano a carico del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi che dallo stesso derivano (Codice del Consumo).
Le clausole che possono essere soggette a vessatorietà e che quindi possono essere soggette a valutazione sono:
– quelle che, in caso di controversia, stabiliscono che il foro competente sia lo stesso dove è ubicata la sede della banca e non la residenza del cliente;
– le clausole in forza delle quali gli estratti conto emessi dalla banca, costituiscono prova esauriente per quantificare ciò che è dovuto dal consumatore;
– quelle che vietano in modo assoluto che un terzo possa accollarsi il debito derivante dal mutuo;
– le clausole che vietano di vendere l’immobile ipotecato o ne inibiscono l’uso in modo considerevole.
Anche le clausole che consentono agli istituti di credito di modificare in modo unilaterale e senza giustificazione le condizioni economiche del contratto ed il tasso di interesse, sono considerate vessatorie.
Se nel contratto sono previste una o più clausole vessatorie, la Legge prevede che il consumatore ne sia messo a conoscenza al momento della conclusione del contratto; ecco perché nei moduli contrattuali spesso è prevista la doppia firma, una per l’approvazione del contratto e la seconda per l’approvazione delle singole clausole vessatorie presenti in esso.
In realtà tutto ciò non tutela come dovrebbe il cliente, e per tal motivo, grazie ad una nuova disciplina introdotta nel codice civile, viene stabilito che le clausole contrattuali devono essere redatte in maniera chiara e comprensibile, perché, qualora dovessero sorgere dubbi, il contratto sarà interpretato in senso più favorevole al consumatore.
Mutui: cosa sono le clausole vessatorie – di Stefania Guerrera
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