
Quando le primavere cominciano a salire, salire le scale può diventare un’impresa difficile. Soprattutto se le suddette primavere o gli acciacchi arrivano a complicare il tutto, una rampa di scale può sembrare l’Everest. Scoraggiarsi è un attimo, ma per fortuna la tecnologia ci viene incontro e, soprattutto per le persone che vivono ai piani alti dei condomini, o in villette strutturate su più di un piano, quei gradini possono non essere più un impedimento. Questo grazie alla possibilità di implementare il vano scala con un montascale usato. Una opzione decisamente più alla portata delle finanze di ognuno (il prezzo di uno nuovo può comprensibilmente rivelarsi proibitivo per le finanze di una singola persona) e che contemporaneamente garantisce piena sicurezza ed efficienza. Nelle prossime righe capiremo come muoversi conoscendo meglio le tipologie di questo sempre più indispensabile strumento per migliorare la vita quotidiana delle persone anziane o affette da problemi di mobilità.
PRIMA, QUALCHE CENNO STORICO
Ma lo sapevate che il montascale elettrico vanta illustri e nobili predecessori? Sembra infatti che il primo ad avere avuto la brillante idea di (far) realizzare questo utilissimo supporto alla mobilità sia stato nientemeno che Enrico VIII. Il re d’Inghilterra non fu infatti celebre solo per la sua tormentata vita amorosa. Pare che, ferito nel corso di un torneo, avesse fatto realizzare una sedia con cui salire e scendere le scale del palazzo di Whitehall, a Londra, dove risiedeva, e azionato da un sistema di bloccaggio e placcaggio (azionato ovviamente dalla mano umana, per l’esattezza da quella del valletto di corte addetto).
È all’inizio del ‘900, invece, che un carpentiere inglese del Kent, Frederick Muffett, registrò il brevetto per quello che noi avremmo poi chiamato montascale, e che invece era definito “sedia invalida con tram per uso su scale”. Altri vent’anni e un imprenditore della Pennsylvania, C. C. Crispen, progettò un sedile inclinato con cui salire e scendere le scale, chiamato Inclin-ator.
LE TIPOLOGIE
Innanzitutto dobbiamo distinguere tra montascale fissi e mobili. I primi, come dice il nome stesso, hanno una struttura fissa con un binario agganciato alla parete, una poltroncina, il sistema di azionamento (posto solitamente sul bracciolo della poltroncina e il telecomando per l’azionamento a distanza. I secondi hanno necessità di un addetto al funzionamento.
Poi ci sono le tipologie legate alla conformazione della scala in cui devono essere installati. Possono essere rettilinei in caso di rampe uniche, rettilinee e di una certa lunghezza (li possiamo trovare di questo tipo in aeroporti o grosse stazioni ferroviarie, ma anche in stazioni della metropolitana (più all’estero, ad esempio a Londra, che in Italia).
In caso di condomini o strutture di altro tipo, invece, abbiamo il tipo più comune, quello curvilineo, che segue nel suo percorso solitamente il lato interno del vano scale.
I COSTI: A COSA BADARE
Nel caso vogliate comprare un montascale, usato o nuovo, dovete tenere in considerazione il fatto che è difficile stabilire un prezzo base standard, per un motivo molto semplice. Al netto del modello e delle sue componenti fisse, infatti, a determinare il prezzo è la lunghezza della scalinata, comprese le curve, nonché la manutenzione ordinaria. L’invito è allora quello di consultare molto bene le descrizioni dei modelli presenti sui siti specializzati.
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