Chiudere un conto corrente è un diritto di ogni cliente, qualsiasi sia il motivo che lo spinge a farlo, magari per averne trovato uno più conveniente, per aver deciso di riporre in altri modi i propri risparmi e così via. Chiusura del conto corrente. Cosa sapere
Chiusura del conto corrente. Cosa sapere. Grazie al Decreto legge Bersani sulla libera concorrenza e tutela del consumatore, infatti, il correntista è libero di estinguerlo in qualsiasi momento, senza essere costretto a dare spiegazioni.
Si esegue una semplice procedura, ma fondamentale, ovvero:
– la compilazione dell’apposito modulo disponibile in ogni filiale bancaria;
– la restituzione di libretti di assegni, carte di credito e bancomat, assicurandosi che non vi siano presenti debiti;
– verificare che il proprio conto sia a credito;
– spostare eventuali addebiti con rid presso un altro conto corrente o chiuderli.
Un’altra procedura, più semplice, è quella di aprire un nuovo conto presso un’ altra Banca, perchè in tal caso sarà quest’ultima a provvedere direttamente alla richiesta di chiusura ed all’accredito di tutte le somme presenti.
Il suddetto Decreto prevede anche che la chiusura del conto non comporti alcun costo aggiuntivo, se non quelli previsti dal contratto iniziale, sottoscritto con il proprio istituto di credito.
Ma è proprio per questo, che è importante prestare molta attenzione ai costi di gestione menzionati e spesso sconosciuti al correntista.
Purtroppo capita di sovente che, oltre alle spese di chiusura conto previste da contratto, vengano applicati ulteriori costi, quasi mai menzionati dalle banche al cliente al momento dell’apertura del conto corrente e che lo stesso si ritrova a dover pagare, per liberarsi da ogni vincolo.
Parlavamo poc’anzi di spese di gestione, da non confondere con quelle fisse relative alla chiusura conto e che riguardano:
– redazione ed invio di estratti conto;
– commissioni di massimo scoperto;
– costi di bonifici, uso del bancomat, gestione titoli, etc.;
– spese per pagamenti e ricariche.
Le suddette spese, addebitate ogni mese od ogni trimestre, secondo gli Istituti di credito, vanno calcolate al momento della chiusura del conto corrente e l’importo non può essere fisso, per cui elaborano un calcolo a parte.
Per tali motivi, chiunque si accinge a chiudere il proprio conto, è bene che sappia a cosa andrà incontro, ovvero al quasi sicuro pagamento delle spese di gestione (per il periodo calcolato), a cui si aggiunge anche il bollo per l’invio dell’ultimo estratto conto.
Prima di procedere, dunque, è sempre consigliabile verificare con attenzione tutte le condizioni e poi decidere.
In genere, i tempi legati all’estinzione di un conto corrente dipendono dalle operazioni ancora attive e che necessitano di essere chiuse, come le transazioni di pagamento effettuate per carte di credito, incasso di assegni, pagamento di utenze.
Tempistiche più lunghe, inoltre, possono essere previste, qualora sia presente la gestione di titoli, un’operazione che può rallentare ulteriormente la chiusura del conto ed il trasferimento dei fondi presso un altro istituto di credito.
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