L’accoppiata termoregolazione-contabilizzazione degli impianti termici è vincente. Contabilizzazione e termoregolazione, la coppia vincente.
Contabilizzazione e termoregolazione, la coppia vincente. Si tratta di due tipi di interventi distinti ma che spesso lavorano insieme: una buona termoregolazione consente un risparmio energetico; la contabilizzazione porta a una modifica delle attive abitudini di spreco del combustibile.
Esistono diversi metodi per intervenire su un impianto, tra questi:
-la distribuzione a colonne montanti;
-la distribuzione orizzontale;
-la gestione a distanza.
Nella distribuzione a colonne montanti (verticale): gli obiettivi sono due, misurare il calore erogato dai radiatori e regolare i singoli radiatori.
Contabilizzazione: come funziona
La misura, cioè la contabilizzazione vera e propria, avviene nel seguente modo:
1-un contatore di calore viene posto su ciascun calorifero per misurare il calore erogato. In base a tale misura si esegue la ripartizione dei costi. Il ripartitore può essere dotato anche di un sistema di trasmissione radio per così comunicare direttamente i dati alla centralina;
2-con un contatore idrico invece si potrebbe contabilizzare il consumo di acqua calda sanitaria e anche in questo caso i dati potrebbero essere inviati via radio alla centralina;
3- la centralina, una volta raccolti tutti i dati, li rende disponibili per il calcolo del consumo energetico dell’appartamento o dell’edificio;
4- i dati completi vengono resi disponibili annualmente
La termoregolazione invece prevede due tipi di valvole:
-una valvola termostatica che permette la regolazione della temperatura ambiente. La valvola raffredda il termosifone qualora l’ambiente abbia raggiunto la temperatura programmata e lo riscalda di nuovo quando necessario.
-una valvola cronotermostatica che permette di programmare le diverse temperature desiderate
Nella distribuzione orizzontale, la contabilizzazione avviene direttamente appartamento per appartamento, in modo più semplice: per la misura occorre infatti solo un contacalorie posto a monte di tutti i caloriferi , dove la rete del singolo appartamento è collegata a montanti comuni.
La regolazione invece prevede:
-un termostato ambiente, che permette di impostare temperatura e orario del riscaldamento;
-una valvola di intercettazione collegata al termostato che regola il flusso d’acqua calda ai caloriferi.
La gestione a distanza, invece, è possibile quando vicino alla caldaia c’è un’unica centrale di gestione, ossia un apparecchio elettronico in grado di raccogliere e rielaborare i dati di ogni appartamento. Di conseguenza la caldaia può tarare automaticamente il suo funzionamento e segnalare possibili guasti o disservizi. L’unità potrebbe essere anche che sia telecomandata dall’esterno via radio o con un modem.
I nuovi impianti progettati e realizzati successivamente all’entrata in vigore della legge 10/91 devono obbligatoriamente prevedere sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Tale obbligo è altresì previsto per le sostituzioni dei generatori di calore, anche se la sostituzione non coinvolga tutti i generatori che costituiscono l’impianto. L’impossibilità tecnica può riguardare solo gli impianti esistenti, anche se in corso di ristrutturazione, o le sole sostituzioni di generatori di calore: il riscaldamento a pannelli radianti, sopratutto quelli degli anni ’60, il riscaldamento con ventilconvettori e quando nell’appartamento corrono tubi di connessione al riscaldamento all’esterno dei muri.
Il regolamento applicato dalle legge 10/91 obbliga invece gli edifici esistenti a una termoregolazione su almeno due livelli di temperatura. Inoltre dovrebbero avere un programmatore settimanale o mensile che consenta lo spegnimento o l’attenuazione dell’apporto calorico nei periodi di non occupazione. Purchè la caldaia abbia i rendimenti termici corretti l’impianto può essere acceso 24 ore su 24.
In un condominio, il termoregolazione e la contabilizzazione sono oggetto di maggioranza condominiali ridotte. C’è da dire però che la trasformazione di impianti termici centralizzati in termoautonomi non è più agevolata da tale maggioranza. E ancora, solo in caso di impedimenti tecnici, è possibili passare dagli impianti centralizzati al termoautonomo.
Al termine della stagione le spese condominiali di riscaldamento sono ripartite tra le unità immobiliari in proporzione alle letture dei contatori di calore. Una parte minoritaria della spesa, a discrezione del condominio, continua ad essere suddivisa secondo i criteri millesimali, a compensazione dei costi comuni e delle dispersioni di calore dell’impianto di riscaldamento per le unità immobiliari più sfavorite.
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