La contaminazione microbica è la causa più comune di malattia nelle persone che vivono in ambienti chiusi. Controllo temperatura e dell’umidità relativa.
Controllo temperatura e dell’umidità relativa. L’ANSI / ASHRAE Standard 62.1-2007 e l’EPA raccomandano che l’umidità relativa dell’ambiente sia mantenuta al di sotto del 60% per minimizzare i rischi di proliferazione microbica.
Tradizionalmente gli impianti di climatizzazione sono focalizzati sul controllo della temperatura ambientale, mentre l’umidità relativa raramente viene controllata accontentandosi di un controllo indiretto. Questo potrebbe andar bene in condizioni di carico massimo. In presenza, invece, di carico parziale, mentre la temperatura viene mantenuta e controllata al valore desiderato, l’umidità relativa sale e potrebbe salire (cosa che accade spesso) oltre il valore del 60 %, limite da non superare.
Negli impianti a portata costante, una diminuzione del carico termico ambiente determina una parzializzazione della batteria, per ridurre la temperatura dell’aria immessa, onde raggiungere un nuovo equilibrio fra il carico ambiente da rimuovere e il calore asportato dall’aria.
Poiché, però, normalmente una riduzione del carico ambiente significa una riduzione del calore sensibile, mentre il latente rimane pressoché costante, il rapporto tra sensibile e totale si modifica (il fattore termico diminuisce) e l’umidità sale.
Sistemi di controllo temeperatura e umidità relativa
I possibili rimedi a questo problema sono:
– controllo dell’umidità relativa agendo sulla batteria di raffreddamento e deumidificazione e ricorrendo al postriscaldamento per controllare la temperatura ambiente. Trattasi di un sistema ottimo che, però, determina elevati costi di gestione se non si ricorre, per esempio, all’impiego di sistemi di recupero del calore;
– trattamento separato dell’aria esterna a cui affidare il compito del controllo dell’umidità relativa, mentre la temperatura viene controllata agendo sulla batteria di raffreddamento posta sull’aria di ricircolo;
– controllo della temperatura con il sistema face and by-pass dampers nel quale, però, non deve essere modulata la portata d’acqua refrigerata nella batteria, così che, all’aprirsi della serranda del by-pass, l’aria che passa attraverso la batteria, se pur ridotta, viene molto deumidificata.
Con questo tipo di controllo sono possibili due configurazioni e, cioè, by-pass sull’aria miscelata (aria esterna + aria di ricircolo) o by – pass solo sull’aria di ricircolo. Quest’ultima configurazione è da preferirsi quando l’aria esterna contiene molta più umidità che non l’aria di ricircolo; in tal modo l’aria umida è fatta passare sempre attraverso la batteria di raffreddamento. In questo caso occorre esaminare attentamente il problema, in quanto è necessario che le dimensioni della batteria non siano troppo ridotte e tali da minimizzare l’effetto desiderato.
Negli impianti a portata d’aria variabile (variable air volume = VAV), il controllo della temperatura ambiente viene effettuato agendo sulla portata d’aria immessa, mentre la temperatura dell’aria trattata a valle della batteria di raffreddamento e deumidificazione è normalmente costante.
Anche con questo tipo di impianto l’umidità relativa è indirettamente controllata, ma al variare del carico essa non aumenta come nel caso della portata costante, in quanto la deumidificazione è sempre in atto. Al diminuire del carico termico al di sotto di un certo valore, anche la portata d’aria dovrebbe ridursi, ma ciò non viene consentito sia per non ridurre i ricambi e sia per non modificare eccessivamente il regime fluidodinamica di diffusione dell’aria in ambiente.
Ridotta, quindi, la portata al valore minimo prefissato, la temperatura ambiente viene regolata con postriscaldamento.
Anche con i sistemi VAV si può ricorrere a un trattamento separato dell’aria esterna: ciò si realizza con gli impianti a doppio condotto a portata variabile.
Simona dice
Salve noi dovremmo eseguire un controllo umidità urgentemente vi invito a chiamare non mandare mail al num 3273318172