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Compost domestico: cos’è?

30 Gennaio 2013 by Redazione 1 commento

compost domestico

Il compost è un terriccio, risultato della decomposizione e dell’umificazione di un misto di materie organiche da parte di macro e microrganismi in presenza di ossigeno. Compost domestico: cos’è?

Compost domestico: cos’è? I “rifiuti compostabili” sono: Umido organico (scarti di cucina, avanzi di cibo, gusci d’uovo, fondi di caffè, lettiere di piccoli animali domestici, fiori e piante domestiche, ceneri spente di caminetti) e Verde (ramaglie, potature di alberi, legno e segatura non trattata).

Il compost ottenuto da scarti organici selezionati alla fonte è un ottimo fertilizzante che viene utilizzato come ammendante in orticoltura, frutticoltura, coltivazioni industriali, florovivaismo, realizzazioni di aree a verde pubblico e di interesse naturalistico. Il compost di qualità controllata ottenuto da scarti non selezionati alla fonte, denominato FOS (Frazione Organica Stabilizzata), trova un valido utilizzo nei ripristini ambientali (ad es.  parchi pubblici, campi da golf, sistemazione post-chiusura di discariche, etc.).

compost domestico

Compost: Come si produce?

Il processo di compostaggio si compone essenzialmente in due fasi:

•    bio-ossidazione: è la fase attiva (nota anche come active composting time), caratterizzata da intensi processi di degradazione delle componenti organiche più facilmente degradabili;

•    maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza: si tratta della fase (nota come curing phase), caratterizzata da processi di trasformazione della sostanza organica in sostanze umiche.

Compost: Come farlo in casa?compost domestico

Il compostaggio domestico è una pratica sempre più diffusa in Italia, soprattutto al nord dove si pratica la raccolta differenziata da diverso tempo. Numerosi Comuni la favoriscono attraverso sgravi sulla TARSU o sulla tariffa rifiuti. Il compostaggio, in realtà, veniva praticato già in passato. Anche se non lo sapevano, i nostri nonni praticavano il compostaggio: raccoglievano quello che era rifiuto organico e lo svuotavano sui cumuli di letame del bestiame, ottenendo così un prezioso fertilizzante da spargere sui terreni.

Questa pratica oggi si può effettuare direttamente presso ogni singola utenza in possesso di almeno un orto o di un giardino e di scarto organico.
Ci sono diverse tecniche, ad esempio si può disporre semplicemente il materiale in cumuli oppure utilizzare appositi contenitori chiamati composter o compostiera, che possono essere acquistati…

A lato, esempio di compostiera.

… o auto-costruiti, in legno o con una semplice rete in ferro arrotolata. Basterebbe, infatti una rete di 4 metri di lunghezza e altezza di 1,5 metri arrotolata con sovrapposizione di circa 20 centimetri e infissa poi nel terreno per circa 20 cm (costo circa 15 euro).

 compost domestico

                                                  Esempi di composter fai da te.

Per avere un buon processo di compostaggio, bisogna ricordarsi  tre condizioni fondamentali:

•    la giusta miscela tra materie carboniose (scarti di potature secche) e azotate (scarti di cucina umidi);

•    la giusta umidità proveniente da questi ultimi e dall’acqua piovana o apportata manualmente;

•    la disponibilità  di aria, ovvero ossigeno che si infiltra attraverso la porosità prodotta dalle ramaglie.

Per ottenere un buon fertilizzante, è bene alternare uno strato secco e uno strato umido per apportare sia materiale facile da degradare, che dà energia ai microrganismi, sia scarti organici più ricchi di fibra, necessari per ottenere il compost vero e proprio. Per prima cosa è bene che il primo strato, sul fondo, sia costituito da  fascine di legna o comunque materiale secco, per facilitare il passaggio di aria ed evitare odori sgradevoli, per questi stessi motivi occorre, inoltre, rivoltare ogni tanto le scorie.
Vi sono poi delle indicazioni da seguire, ad esempio posizionare la compostiera sulla terra nuda e piana, all’ombra in estate e al sole in inverno e bagnare regolarmente il materiale, per mantenere l’umidità.

I tempi dipendono dalle condizioni atmosferiche, generalmente, dopo circa 5-6 mesi (più tempo in inverno meno in estate) di maturazione, ecco il compost: appare come un terriccio scuro e fine, pronto per fertilizzare.

 compost domesticoNella pratica del compost c’è tutto il ciclo della vita!

Il compost è, infatti, il risultato di un processo interamente naturale che riduce del 30% i rifiuti destinati a smaltimento ed ha effetti benefici sull’impatto ambientale poiché evita tutti gli impatti negativi connessi alla produzione ed allo smaltimento dei rifiuti.

Compost : Norme di riferimento

Il settore del compostaggio fa riferimento a due argomenti principali, la gestione dei rifiuti con il conseguente aspetto ambientale normato dal D.Lgs 152/06 (Testo Unico in materia ambientale)  così come modificato dal D.Lgs 04/08 e s.m.i., e la commercializzazione e utilizzo dei fertilizzanti per cui c’è il Decreto Legislativo 217/06. Vi sono poi normative regionali e marchi di qualità di certificazione volontaria.

Vedi anche Compostiera fai da te. Costruire una compostiera

Compost domestico: cos’è? – di Redazione

Archiviato in:Giardino Contrassegnato con: compost, fertilizzante

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. roberto dice

    25 Aprile 2013 alle 19:01

    vorrei sapere le distanze dalle abitazioni altrui e dai confini

    Rispondi

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