Il piano di lavoro di una cucina è l’elemento più difficile da scegliere in quanto sul mercato esiste un ampia scelta di materiali ma una scarsissima informazione in ordine ai vantaggi e svantaggi degli stessi. Piano di lavoro cucina.
Piano di lavoro cucina. Di seguito i piani di lavoro nei vari materiali.
– Piani in legno massello: per questo tipo di materiale molto dipende dal tipo di legno utilizzato e dal tipo di trattamento al quale è stato sottoposto. Sebbene esteticamente il legno conservi sempre quel suo impareggiabile fascino, risulta debole se confrontato con altri materiali utilizzati per i top da cucina. In effetti non è molto resistente ai tagli e al calore. Inoltre se non trattato con particolari vernici impermeabilizzanti, a contatto con acqua tende a gonfiarsi. Di contro si deve dire che normalmente i piani da cucina in legno massiccio sono costituiti da diversi pezzi di legno assemblati. Caratteristica utile considerando la possibilità di sostituire in futuro un singolo pezzo rovinato.
– Piani in marmo e granito: la differenza che esiste fra marmo e granito è che il marmo è formato principalmente da carbonato di calcio. Come tale ha una scarsa resistenza agli acidi anche deboli, come quelli contenuti nell’aceto o nel limone. Questi acidi lo corrodono formando una macchia opaca. il piano in marmo risulta molto resistente al calore e a sollecitazioni di vario tipo, anche se ai graffi non ha la resistenza del granito. Il granito, invece, è composto principalmente da quarzo. Ha un ottima resistenza agli acidi e un ottima resistenza ai graffi. Ultimamente è stato sollevato il problema in ordine alla radioattività del granito. La radioattività esiste ma a livelli molto bassi. Su Internet sicuramente troverete delle notizie maggiori in ordine a questo argomento.
Sia il marmo che il granito sono porosi (il granito di meno) e quindi corrono il pericolo di macchiarsi se assorbono dei colori.. I prezzi sono abbastanza elevati.
– Piani in ceramica: normalmente vengono usati nelle cucine in muratura. Ha le stesse qualità del marmo in ordine alla resistenza al calore e ai graffi. Inoltre è a buon mercato. Piccolo inconveniente sono le fessure tra le piastrelle, nelle quali si annida sporco e possono risultare difficili da pulire.
– Piani in laminato: sono i più diffusi per via della resistenza e del prezzo accessibile. Il laminato è del truciolato rivestito con della lamina di plastica. Il truciolato teme l’acqua, a contatto della quale tende a gonfiarsi irreparabilmente. Quindi è necessario che il laminato sia di ottima fattura e non permetta all’acqua di intaccare il truciolato. In effetti i laminati non sono tutti uguali. Esiste una normativa europea che identifica il laminato di ottima qualità con la sigla HPL. Oltre a questo il laminato si presta benissimo a qualsiasi tipo di sollecitazione. Resiste egregiamente al calore, ai graffi (meglio le superfici ruvide), alle macchie. Inoltre ha dei costi ottimi per la funzione che è chiamato a svolgere. Anche qui, la cura posta nella composizione della cucina è determinante nella lunga durata del laminato. Bloccare ogni punto di possibile infiltrazione di acqua elimina il pericolo che il laminato gonfi, emani cattivi odori e si rovini irreparabilmente.
– Piani in agglomerato di marmo: si tratta di un materiale plastico impastato con particelle di marmo. Oggi il mercato offre una vasta gamma di colori molto vivaci. Hanno un ottima resistenza al calore e a qualsiasi sollecitazione. Non hanno dei prezzi molto competitivi.
– Piani ai polimeri: è un materiale plastico molto gradevole alla vista e al tatto. È molto resistente ai graffi e agli urti. Il calore li può leggermente scolorire. Non teme l’acqua né tantomeno le macchie. L’unico difetto è il prezzo, infatti sono molto cari.
– Piani in acciaio inox: è molto bello da vedere ma deve essere vissuto senza che si pretenda che rimanga sempre lucido e privo di graffi. In effetti è facilmente graffiabile anche se, di converso, è resistente alle macchie ed è praticamente indistruttibile. Se non è sufficientemente spesso, almeno 1 mm , è esposto anche alle ammaccature. Molti produttori offrono la possibilità di avere il piano da lavoro in acciaio inox unito in un unico corpo con i lavelli e il piano cottura. È una soluzione sconsigliabile perché, dovendo ad esempio sostituire solo il piano cottura, si sarà obbligati a sostituire tutto il top della cucina. Un piccolo trucco: per scoprire se il piano in acciaio inox sia di buina qualità, avvicinare una calamita. L’acciaio di qualità è amagnetico. Se la calamita è attratta vuol dire che l’acciaio è ferroso e che quindi potrà presentare problemi di ruggine.
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Ringraziamo per la collaborazione Pesolino, negozio cucine a Lecce
Piano di lavoro cucina – di Redazione
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