
Accendere un mutuo è una grossa responsabilità e può coinvolgere diversi attori. In questa breve guida, con l’aiuto degli esperti di Bassi Immobiliare, importante agenzia immobiliare con sede a Milano e Monza che opera nel settore da ben 25 anni, scopriremo le diverse forme di garanzia che possono essere richieste oppure offerte per un mutuo.
La fideiussione
La prima modalità di garanzia per l’accensione di un mutuo che analizzeremo consiste nella fideiussione. In questo caso, una persona si fa garante per il creditore qualora quest’ultimo risultasse insolvente. In altri termini, il garante interviene nel pagamento delle rate del mutuo se chi l’ha richiesto non è in condizione di farlo, sostituendosi così al mutuatario attraverso la messa a disposizione del proprio patrimonio. La fideiussione è dunque una garanzia personale, che la banca richiede per sicurezza nel momento in cui eroga il finanziamento e che si somma all’ipoteca, che è invece una garanzia reale legata a un bene materiale (solitamente un immobile).
Generalmente, la richiesta di un garante viene espressa dalla banca se il mutuatario non viene considerato in possesso di robusti requisiti finanziari, come nel caso in cui la rata del mutuo superi il suo reddito oppure abbia un lavoro precario o, ancora, qualora abbia richiesto un finanziamento superiore all’80% del valore dell’immobile che desidera acquistare.
Non bisogna comunque confondere il garante con il cointestatario del mutuo che, insieme al mutuatario, ha l’obbligo di adempiere regolarmente al pagamento delle rate; il garante, invece, entra in gioco solo in caso di bisogno.
Chiunque può diventare garante di un mutuo, anche se la situazione più comune è quella del genitore che interviene per aiutare i figli nell’acquisto della prima casa. Affinché la banca accetti la proposta di garanzia occorre che la persona interessata sia finanziariamente affidabile, con immobili di proprietà, una situazione lavorativa stabile e un reddito sufficiente. Può anche avere finanziamenti in corso ma che non compromettano la sua capacità di rimborso.
La responsabilità del garante cessa con l’estinzione del mutuo e, è importante sottolineare, la formula della fideiussione non dà al garante alcun diritto sull’immobile acquistato attraverso l’erogazione del mutuo.
Il terzo datore di ipoteca
Nel momento in cui si accende un mutuo, gli attori principali sono due: l’istituto di credito che lo concede e il mutuatario. Quando però quest’ultimo non è in grado di offrire tutte le garanzie richieste dalla banca, possono entrare in gioco altre figure, come ad esempio il terzo datore di ipoteca, che concede un’ipoteca sulla propria casa facendosi in questo modo garante per il mutuatario. Anche in questo caso, la garanzia non dà diritto alla proprietà dell’immobile che il mutuatario intende acquistare e neppure il garante diventa contraente del prestito; tuttavia, qualora il mutuatario non abbia risorse sufficienti a pagare il mutuo, il terzo datore di ipoteca rischia di perdere la proprietà dell’immobile.
Come per la fideiussione, anche nel caso del terzo datore di ipoteca si tratta generalmente di genitori che si fanno garanti per il mutuo acceso dai figli, anche se questa non è l’unica situazione possibile: ad esempio, nel caso in cui due coniugi desiderino acquistare casa e quello con il reddito più alto si assuma l’onere di pagare le rate del mutuo, l’altro coniuge può proporsi come terzo datore di ipoteca.
Intestatario del mutuo, ma non proprietario della casa: cosa significa
È anche possibile, spiegano gli esperti di Bassi Immobiliare, che l’intestatario del mutuo non corrisponda al proprietario della casa. Anche in questo caso, può essere un genitore che decide di intestarsi il mutuo per acquistare una casa per i figli, che risulteranno così proprietari dell’immobile. Si tratta di una soluzione generalmente accettata dalle banche, ma, se è vero che per il proprietario comporta il vantaggio di non dover pagare le rate del mutuo, è altrettanto vero che si può anche incorrere in rischi da non sottovalutare. Ad esempio, in caso di inadempimento delle rate da parte dell’intestatario, la banca può coinvolgere il proprietario. O, ancora, ci potrebbero essere difficoltà a richiedere altri finanziamenti in futuro, dal momento che la banca potrebbe considerare il mutuo come un elemento di peso sull’affidabilità finanziaria del proprietario, anche se questo non è coinvolto direttamente nel prestito.
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