A partire dal 2013 è stato introdotto nel mercato una nuova tipologia di pannello solare termico a svuotamento, ideato dalla Rotex Solaris.
È analogo a quello di circolazione forzata tradizionale, con una pompa elettrica che permette al fluido termovettore riscaldato attraverso l’energia solare.
Questa nuova opzione prevede però, la presenza all’interno del circuito di un serbatoio di drenaggio che svuota l’impianto quando la pompa di circolazione risulta ferma, in modo che tutto il fluido ritorni nel serbatoio di drenaggio (drain back). La tipologia ideata da Rotex Solaris, prevede un’alta efficienza grazie al circolatore Wilo, che consente di ridurre drasticamente i consumi energetici, assorbendo solamente quanto permetta di soddisfare le reali necessità dell’impianto solare termico.
Il cuore del sistema è rappresentato dall’accumulo termico integrato nell’unità interna, con una produzione istantanea di acqua calda sanitaria.
Non necessita di un vaso di espansione, perché funziona in assenza di pressione. I pannelli solari si riempiono solamente quando l’irraggiamento è sufficiente o nel momento in cui il sistema raggiunge un determinato quantitativo di calore. Una volta conclusa la fase di immagazzinamento, la pompa si disattiva automaticamente, in modo che nei collettori ci sia solamente aria.
Ad ogni arresto del sistema, i collettori solari vengono svuotati in automatico, evitando le problematiche tipiche dei sistemi a pressione.
Lo svuotamento avviene anche durante la notte e i vantaggi principali sono: una massima sicurezza in caso di stagnazione, nessuna limitazione di altezza o di distanza dovute allo svuotamento e un circuito solare semplice da riempire.
Anche il sistema solare SolBox, ideato dalla ditta italiana Rossato, è un impianto solare a svuotamento, completamente preassemblato.
Può essere anche monitorato da remoto, grazie alla centralina LTDC con il relativo datalogger e la sua APP. Si tratta di un display che permette di gestire fino a tre serbatoi, di facile lettura e con l’analisi dell’impianto in tempo reale.
In questo modo l’utente può controllare il proprio impianto a distanza, attraverso pc, tablet, oppure smartphone.
Un altro sistema di accumulo termico integrato è lo scaldacqua in pompa di calore ECH2O Daikin, formato da una motocondensante esterna con controllo a inverter e un serbatoio di accumulo del calore.
Diversamente dagli accumuli tradizionali, l’acqua calda che si utilizza non viene immagazzinata nel serbatoio di accumulo, ma riscaldata istantaneamente mentre defluisce nel serbatoio a vaso aperto. Quest’ultimo viene riempito, in fase di installazione, con un’acqua chiamata “tecnica” che immagazzina l’energia e la restituisce in un secondo momento per riscaldare quella sanitaria. L’acqua di rete, fredda, entra in uno specifico scambiatore corrugato e viene riscaldata secondo il principio della produzione istantanea.
Non utilizza combustibili fossili e quindi non ci sono emissioni dirette di CO2 o di altri inquinanti. Non necessita, inoltre, di canna fumaria né di particolari sistemi di aerazione e può essere posizionato in qualsiasi ambiente domestico. Tutti i collegamenti idraulici sono installati all’interno dell’edificio, in questo modo è possibile garantire il riscaldamento anche con temperature esterne fino a -25°C, senza problemi di congelamento dell’acqua.
L’installazione di una pompa di calore elettrica valorizza il lavoro dell’impianto fotovoltaico, per un miglior risultato in termini di comfort, investimento e autoconsumo.
Queste tre soluzioni rappresentano un’alternativa al classico pannello solare termico a conduzione forzata, finalmente a disposizione nel mercato.
Lascia un commento