Chi vende un immobile ha l’obbligo di esibire l’attestato di certificazione energetica, cioè il documento che consente di riconoscere il rendimento energetico dell’immobile stesso.
Obbligo certificazione energetica: a norma solo il 12,7% delle case
Il Dlgs 28/2011 impone l’obbligo di specificare su tutti gli annunci immobiliari la classe energetica dell’abitazione in vendita, classe energetica che va dalla A (riferita ad edifici a consumo energetico molto basso) alla G (edifici vecchi e quindi ad alto consumo).
Secondo le stime recenti del sito Immobiliare.it, in realtà questa legge non viene rispettata: attualmente, infatti, solo il 12,7% degli immobili ha un attestato regolare e quindi è a norma.
Un dato riportato da Officinae Verdi, la joint venture tra Unicredit e Wwf, e Sacert, che sono scese in campo con un accordo per contrastare le certificazioni non a norma di legge sulle abitazioni in vendita o in affitto.
L’attestato di certificazione energetica consente di conoscere i consumi energetici di una casa e di individuare gli interventi necessari per migliorare le prestazioni energetiche di un’abitazione.
Il documento è rilasciato dal certificatore energetico: e in ambito nazionale i 600 certificatori qualificati (in testa Sacert) sono quelli che Officinae Verdi intende utilizzare per certificare l’efficienza energetica degli immobili.
Sulla base del deludente 12,7%, l’intesa siglata tra Officinae Verdi e Sacert nasce per garantire ai consumatori un servizio di qualità, la radiografia completa, a livello energetico, delle abitazioni, in modo da percorrere la strada migliore per risparmiare in termini di energia e quindi di costi sulla bolletta.
Obbligo certificazione energetica: a norma solo il 12,7% delle case – di Maria Pia Mazzotta
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