
Tetto verde. Soprattutto nei centri urbani il tetto verde è una soluzione fattibile, accessibile ed esteticamente gradevole per migliorare l’ambiente (intervenendo sul rapporto anidride-ossigeno) e garantire il risparmio energetico utilizzando tra l’altro superfici comunemente non usufruite.
In cosa consiste il tetto verde
Il tetto verde è infatti una copertura vegetale ad alta impermeabilità posta sul normale tetto di un edificio al posto dell’ultimo strato di coppi e tegole; ovviamente la sua composizione è particolare per evitare problemi correlati a eventuali ristagni ed infiltrazioni d’acqua.
Le tipologie di tetto verde
Esistono due tipologie di tetto verde: l’estensivo che comporta un intervento di tipo più leggero con piante di altezza contenuta e uno strato di coltura di soli 10 cm; l’intensivo che invece ha uno strato di coltura dai 40 fino gli 80 cm ed è composto da piante erbacee, arboree e arbusti; si parla in questo caso di giardino pensile.
Com’è composto il tetto verde
Gli elementi costitutivi del tetto verde sono molteplici e garantiscono un buon funzionamento, (ottime prestazioni nonché assenza di problematiche); eccoli a seguire:
-isolante termico onde evitare che il calore si disperda dagli strati inferiori;
-membrana impermeabile per scongiurare infiltrazioni d’acqua;
-membrana antivapore per fronteggiare l’umidità e gli eventuali ristagni/condensa;
-membrana antiradice per non far affondare le radici oltre al livello di coltura;
-membrana filtrante per non far infiltrare le particelle di terreno negli strati sottostanti;
-strato drenante per gestire al meglio l’acqua;
-terreno di coltura per accogliere le specie erbacee;
-vegetazione, piante perenni apposite per resistere alla siccità e alle particolari condizioni di vita;
-sistema d’irrigazione a goccia da attivare in caso di periodi particolarmente secchi per mantenere viva la copertura verde del tetto.
Il terreno di coltura deve contenere inerti porosi come la pomice e il lapillo vulcanico per frenare l’umidità e alleggerire il peso oltre ad una buona dose di sostanze organiche, il suo spessore varia dai 10 ai 60 cm ed oltre a seconda della vegetazione che lo occuperà e dell’inclinazione della superficie.
Le vegetazione prevista come copertura del tetto deve avere uno sviluppo piuttosto veloce per ottenere una copertura omogenea ed adattarsi al clima del paese ospitante; in Italia, ad esempio, sono molto adoperati i Sedum per la loro riconosciuta resistenza alla siccità, l’altezza non eccessiva e la rapida crescita, lo stesso vale per i i Mesembrianthemum.
Per i tetti molto inclinati la vegetazione dovrà essere molto bassa con un terreno di coltura di 10 cm, il tetto verde estensivo, mentre per i tetti piani ci si potrà sbizzarrire come in veri e propri giardini mettendo a dimora anche alberi di piccola dimensione e arbusti oltre che alle più comuni piante erbacee; la messa in opera può avvenire mediante semplice semina, diretta piantagione o con stuoie precedentemente vegetate.
Tetto verde: una soluzione “eco” per la copertura – di Veronica Moretti
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