La base imponibile della cedolare secca è rappresentata dal canone di locazione annuo stabilito dal locatore e dall’inquilino.
Base imponibile della cedolare secca
Rispetto alla normale tassazione Irpef, dunque, non si applicano la deduzione forfettaria del 15% riconosciuta alle case concesse in locazione né la riduzione del 30% prevista per i contratti a canone convenzionale nei Comuni ad alta densità abitativa. In ogni caso, il reddito che deriva dai contratti d’affitto per cui si è optato per la cedolare non può essere inferiore alla rendita catastale rivalutata del 5%.
Base imponibile della cedolare secca
Per quei contratti che sono partiti nel 2012 , l’annualità contrattuale non coincide con con il periodo d’imposta, per cui nello stesso periodo d’imposta possono coesistere annualità contrattuali per le quali è stata esercitata l’opzione per la cedolare secca con annualità per le quali va applicata invece l’Irpef (con le relative addizionali) oppure con periodi in cui la casa non è affittata in quanto tenuta a disposizione del proprietario.
Alla base imponibile calcolata ai fini della cedolare si applica l’aliquota del 21% per la generalità degli affitti (anche quelli di durata limitata, come le case affittate per il periodo estivo).
L’aliquota è ridotta al 19% per i contratti d’affitto a canone concordato relativi a case situate in Comuni ad alta tensione abitativa, compresi quelli stipulati per gli studenti universitari.
Base imponibile della cedolare secca – di Redazione
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