Il decreto n.102 del Governo Letta è intervenuto, oltre che sull’Imu,anche in tema di cedolare secca sugli affitti. Cedolare secca sugli affitti ridotta al 15%
Cedolare secca sugli affitti ridotta al 15%. Il decreto succitato modifica il regime della cedolare che viene ridotta dal 19% al 15% per i contratti a canone concordato.
Questa novità decorre già dall’anno in corso, di conseguenza i contribuenti possono usufruire della riduzione in sede di acconto, per i versamenti in corso in caso di rateizzazione del primo acconto per il 2013, nonché per l’acconto del mese di novembre (la cui scadenza è posticipata al 2 dicembre).
Come si determina l’acconto della cedolare per l’anno 2013?
Per determinare l’acconto vi sono due metodi di calcolo, quello storico, basato sui dati dell’anno prima, quello previsionale, basato sul minor imponibile o sulla minor imposta dell’anno in viene versato l’acconto. Quest’ultimo si adatta ai contribuenti che possono beneficiare della riduzione della cedolare al 15%. Nel momento del saldo per il 2013 i contribuenti potranno effettuare i conguagli.
I contribuenti hanno dunque la possibilità di vedersi alleggerire il secondo versamento che scade, abbiam detto, il 2 dicembre prossimo.
La cedolare secca
Si ricorda che la cedolare secca è un’imposta che, se scelta, sostituisce l’Irpef e le relative addizionali, nonché l’imposta di registro e di bollo sul contratto di locazione. Inoltre, la cedolare sostituisce anche l’imposta di registro e di bollo sulla risoluzione e sulla proroga del contratto.
La scelta per la cedolare secca spetta alle persone fisiche, titolari del diritto di proprietà o di diritto reale di godimento, sull’ unità immobiliare ad uso abitativo e sulle relative pertinenze concesse in locazione.
Per i contratti a canone concordato, riguardanti abitazioni site in Comuni con carenze di disponibilità abitative o nel Comuni ad alta tensione abitativa (individuati dal Cipe), la cedolare è ridotta dal 19% al 15%.
Cedolare secca sugli affitti ridotta al 15% – di Redazione
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