Quali sono le conseguenze quando si ha il conto in rosso in banca
Conto in rosso. Per chi ha un conto corrente in banca sa benissimo che è possibile, in un momento di difficoltà temporanea, andare in rosso, ossia avere più spese che entrare sul conto. Cosa succede allora nel momento in cui si sconfina e si ha il conto in rosso?
Innanzi tutto occorre fare una distinzione tra scoperto e sconfinamento di conto. Lo scoperto in banca significa che si sta spendendo più di quanto non sia abbia a disposizione, per cui è la banca che in tali casi anticipa le somme occorrenti per i pagamenti.
Sullo scoperto in banca viene applicato un tasso d’interesse passivo a carico del risparmiatore abbastanza elevato: circa il 14,60% sotto i 1500 euro, circa il 14% oltre tale somma. Quando si verifica lo scoperto in conto, bisogna fare attenzione a rientrare entro un tempo breve per evitare conseguenze pesanti. Infatti, inizialmente la banca ricorre ad una serie di segnalazioni per arrivare poi al blocco delle carte di credito e bancomat ed alla sospensione dei pagamenti tramite Rid.
Il protrarsi della situazione di scoperto può anche portare a vedersi tagliati una serie di servizi ed a essere registrati come cattivi pagatori nel caso in cui non si paghi anche solo una rata di finanziamento o di mutuo.
Per cui quando si ha motivo di ritenere che vi sia pericolo di andare spesso con il conto in rosso, conviene sottoscrivere con la banca un contratto per ottenere un fido, ossia una somma disponibile sul conto corrente. E’ chiaro che il fido comporta anch’esso il pagamento di un tasso d’interesse tra l’ 11 ed il 9% circa e commissioni aggiuntive.
Una volta ottenuto il fido, bisogna stare attenti a non superare l’ammontare concesso dalla banca col fido, altrimenti si incorre nella situazione di sconfinamento di conto avente anch’esso conseguenze negative e costi aggiuntivi.
Se in passato la banca poteva applicare la commissione di massimo scoperto, ossia una percentuale conteggiata sul massimo saldo negativo registrato sul conto corrente nell’arco di tre mesi, con la legge n.2 del 2009 tale commissione è stata sostituita con altre. Esse però vengono applicate solo nel caso in cui il risparmiatore abbia un contratto di fido e solo se il saldo è a debito per più di 30 giorni consecutivi.
Quindi, per evitare di andare con il conto in rosso e indebitarsi è bene cercare di non sottoscrivere troppi prestiti o finanziamenti, cercare di non sconfinare troppo spesso il fido. Inoltre, se non si hanno molte disponibilità è consigliabile non bloccare il proprio denaro mediante investimenti a lungo termine e difficilmente liquidabili.
Altro accorgimento è quello di calcolare mensilmente tutte le uscite e le entrate al fine di capire dove intervenire per evitare di indebitarsi. Anche la scelta del conto corrente va valutata con attenzione.
Quindi, evitare di scegliere un conto semplicemente perchè si è attratti dallo slogan pubblicitario.
Infine, occorre fare attenzione all’Indice sintetico di costo (ISC) che la banca è tenuta a fornire al cliente e che indica il minimo ed il massimo delle spese annue di conto.
Conto in rosso: cosa succede se si spende più del possibile – di Redazione
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