
Quando si dà in affitto il proprio immobile bisogna decidere quale tipologia di contratto di locazione scegliere. Contratto a canone concordato: come verificarne la convenienza.
Contratto a canone concordato: come verificarne la convenienza. I proprietari devono scegliere se stipulare un contratto a canone libero che prevede l’obbligo di dichiarare l’85% di quanto percepito, oppure un contratto a canone agevolato o concordato che può prevedere un canone minore, ma permette di risparmiare sulle tasse dovendosi dichiarare solo il 59,5% del reddito incassato.
Per tale motivo conviene sempre verificare cosa prevedono i patti territoriali, cioè gli accordi in base ai quali è possibile firmare contratti a canone concordato. Inoltre, si consideri che il contratto a canone concordato è previsto per 3 anni più due, contro i 4 anni più quattro dei contratti a canone libero. Per cui nel primo caso, trascorsi 5 anni si possono rivedere tutte le condizioni, nel secondo occorre attendere 8 anni.
Contratto a canone concordato: variabili da considerare
Per calcolare il canone del contratto di affitto a canone concordato occorre considerare una serie di variabili. Come prima cosa bisogna vedere quale canone prevedono gli accordi territoriali, recandosi presso il Comune oppure presso, un’associazione di proprietari o inquilini. Gli importi dei canoni cambiano a seconda della zona e del tipo di immobile, dei metri quadrati, dello stato dell’immobile, della presenza di verde, di parcheggi; poi si devono considerare le dotazioni dell’immobile, ossia se vi è impianto di condizionamento, doppi vetri, allarme, porta blindata, riscaldamento autonomo, citofono o videocitofono, cucina abitabile ecc. Quindi, anche se si deve partire, nel conteggio, da un importo a metro quadrato più basso di quello di mercato si può arrivare ad un affitto vicino a quello dei canoni liberi per le varie dotazioni dell’immobile.
Affittare con canone concordato, come pure la scelta di un contratto per studenti, consente di avere un’aliquota Imu più bassa rispetto a quella prevista per il contratto a canone libero.
Contratto a canone concordato: affitto parziale dell’immobile
Nel caso si decida di affittare solo una parte dell’immobile, rimanendo quindi residente, si abbatte il canone ai fini fiscali e si mantiene la possibilità di usufruire della detrazione per il mutuo contratto per l’acquisto della casa. Per cui anche se si affitta una parte della casa acquistata con un mutuo si può continuare a godere dell’agevolazione della detrazione fiscale purchè però si mantenga la residenza in quella casa.
Inoltre, nel caso di scelta per il contratto a canone concordato non è necessaria l’assistenza di un’associazione di proprietari o inquilini nella stipulazione del contratto poiché è obbligatorio utilizzare i modelli ministeriali standard senza modificarli.
Vorrei sapere se nel contratto libero si può chiedere un canone più basso del concordato.
Chiamandosi ”libero”, il prezzo dovrebbe essere libero?? dico bene??
Spero tanto che qualcuno possa rispondermi.
Grazie
Il canone è deciso dal proprietario. Totalmente libero.
E’ possibile un contratto di affitto convenzionato 3+2, che però preveda per il primo anno un canone inferiore a quello pattuito, a fronte di interventi di manutenzione effettuati dal conduttore sull’immobile ?
Grazie