Gestire mutui e finanziamenti. E’ importante prima di scegliere un mutuo o un finanziamento prendere una decisione serena e sicura in modo da non avere poi sorprese negative. Il mutuo, più del finanziamento, è sicuramente l’impegno finanziario principale di ogni famiglia e quello che necessita di particolare attenzione nella scelta dal momento che il mutuo è legato al bene più importante: la casa.
Allora, in questo periodo di crisi economica risulta più che mai importante capire quali sono e saranno gli effetti di tali eventi sui mutui e finanziamenti e quali sono gli accorgimenti da prendere, le decisioni più opportune, per non perdere e se possibile per risparmiare denaro. Cosa accade, quindi, alle rate di mutuo ora che la Banca centrale europea ha tagliato i tassi e che lo spread è molto elevato?
MUTUI IN ESSERE
Per coloro che un mutuo ce l’hanno già, l’effetto del taglio dei tassi comporta in media un risparmio annuo intorno ai 120 euro per ogni 100mila euro presi in prestito. Ciò, però, riguarda solo pochi finanziamenti per la casa che sono indicizzati direttamente al tasso Bce (Banca centrale europea)
. La maggior parte dei finanziamenti segue invece i valori del tasso Euribor che si conforma in base alle decisioni prese a Francoforte. I mutui stipulati a tasso fisso non hanno conseguenze, rimangono così come sono.
L’aumento vertiginoso dello spread in questo periodo fa sì che ciò possa influenzare indirettamente i mutui stipulati a tasso variabile. Inoltre, la crisi del debito pubblico europeo ha portato la Bce a tagliare i tassi di interesse, facendo calare i tassi Euribor con riflesso positivo su buona parte dei mutui a tasso variabile.
Tutto ciò permetterà a chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile di godere di rate più leggere per alcuni anni. Ma attenzione a non prendere decisioni troppo affrettate: il fatto che i tassi siano calati non significa che la scelta più conveniente sia passare, se si ha un mutuo a tasso fisso, ad un mutuo a tasso variabile.
Infatti, la decisione sul tipo di mutuo deve prescindere dalle considerazioni sui tassi nel breve periodo, in quanto il mutuo è un finanziamento che si porta avanti per molti anni.
Si consideri poi che anche se i tassi sono stati tagliati, rimane sempre lo spread elevato che si manterrà per tutta la durata del contratto di mutuo e che porterà a notevoli aumenti della rata mensile nel momento in cui aumenteranno anche di nuovo i tassi di interesse.
Se comunque si vuole cambiare la tipologia di mutuo, occorre sempre prima verificare il contratto.
Esso può prevedere di trasformare il mutuo a tasso fisso in mutuo a tasso variabile o viceversa: ma bisogna sempre vedere quali sono le modalità e le condizioni.
Se tale facoltà non è possibile, si può sempre ricorrere alla surrogazione del mutuo o verificare la disponibilità della propria banca alla rinegoziazione del mutuo, ossia a rivedere e ricontrattare le condizioni del mutuo in essere.
MUTUI DA STIPULARE
Per chi si accinge a stipulare un mutuo occorre osservare come i tassi di interesse di base sono ai minimi storici mentre il problema risiede nello spread che in questo periodo ha raggiunto livelli elevati. Gli spread sono fissati dalla banca e non possono essere contrattati. Cosa fare allora?
E’ bene allora fare una comparazione delle varie offerte proposte dalle banche, facendo attenzione al tempo che trascorre tra il preventivo e la stipula del contratto di mutuo in quanto può accadere che se tale tempo sia troppo elevato si rischia di sottoscrivere un mutuo con un tasso diverso da quello preventivato.
Quale tasso scegliere? Chi opta per il tasso variabile deve considerare che in questo momento e per altri 2 o tre anni i tassi rimarranno bassi anche se lo spread elevato di questo periodo rimarrà cristallizzato nel contratto, ossia rimarrà sempre elevato. Per chi sceglie il tasso fisso deve invece avere riguardo al tasso finito più che allo spread.
La scelta migliore è prendere la decisione in base al proprio reddito ed alla propria propensione al rischio.
Una volta stipulato il mutuo si può sempre decidere di rinegoziarlo, ma vi sono dei vincoli. Il DL n.70 del 2011 ha disposto che possono rinegoziare il mutuo fino al 31 dicembre 2012 coloro che, prima del 14 maggio 2011, hanno stipulato o si sono accollati un mutuo a tasso variabile avente un importo non superiore a 200mila euro, abbiano un reddito isee non superiore a 35mila euro e non hanno ritardato nei pagamenti delle rate di mutuo.
FINANZIAMENTI E PRESTITI PERSONALI
Il taglio dei tassi di interesse Bce non hanno alcuna conseguenza sui tassi di interesse applicati per i prestiti personali (per l’acquisto ad ad esempio dell’auto) in quanto i prestiti al consumo sono a tasso fisso.
Nella scelta del finanziamento occorre poi sempre valutare le varie offerte proposte dalle banche o intermediari finanziari e non fermarsi mai solo al Tan ma considerare il Taeg.
Quest’ultimo è il tasso annuo effettivo globale che prevede il costo complessivo del prestito inclusi i costi accessori.
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