Inquinamento indoor. All’interno delle abitazioni, in mancanza di un’adeguata ventilazione degli ambienti si assiste al fenomeno dell’inquinamento indoor.
Quando si è convinti che l’aria esterna sia spesso inquinata, non si sbaglia, è bene tener presente però che livelli di inquinamento elevati, alle volte anche superiori, si registrano all’interno degli ambienti. Questi sono dovuti alle cause più disparate e dipendono comunque dalla tipologia costruttiva dell’abitazione, dal tipo di impianti installati e dallo stile di vita dei suoi occupanti.
Inquinamento indoor: i VOC
Uno dei principali pericoli riguarda i VOC ( composti organici volatili ), sostanze presenti in moltissimi prodotti di comune uso domestico.
Se ne contano una moltitudine; tra questi il più diffuso è la formaldeide.
La formaldeide è presente in moltissime sostanze di uso comune ( solventi, colle, disinfettanti, cosmetici, carte da parati, stucchi, materiali isolanti,ecc…).
L’A.I.R.C. ( Agenzia Italiana per la Ricerca sul Cancro ) ha classificato la formaldeide fra le sostanze sicuramente cancerogene per l’organismo umano.
Si tratta perlopiù di infiammazioni delle vie respiratorie, cutanee e degli occhi, oltre che disturbi e anomalie dell’apparato digerente.
Inquinamento indoor: il radon
Altra forma di inquinamento indoor si deve alla naturale presenza di Radon nel terreno; questo è un gas radioattivo che genera in natura a seguito del decadimento di Radio, Uranio e Torio, oltre che in alcuni materiali usati nell’edilizia tradizionale ( graniti, porfidi esposti all’aria ).
Il Radon (la tabella accanto fornisce indicazioni sulla quantità di radon presente nel territorio italiano) per la sua natura gassosa risale in superficie e penetra negli edifici attraverso le crepe e le discontinuità della fondazione e delle strutture di pavimentazione.
Non si possono ridurre le cause della sua risalita nel terreno, tuttavia è possibile impedirne l’ingresso nelle abitazioni con interventi di sigillatura e compartimentazione delle fondazioni e dei vespai oppure introducendo adeguati sistemi di ventilazione interna.
Anche la semplice presenza di persone è causa di inquinamento. Ciò si verifica a seguito della normale respirazione che fa diminuire la concentrazione di ossigeno e aumentare quella della CO2 e l’Umidità dell’aria.
Se il contenuto di CO2 supera lo 0,07% e quello di Ossigeno scende sotto il 15% l’aria si considera satura e quindi irrespirabile. La condizione fisica di un eventuale occupante sarà pertanto di sonnolenza e mal di testa.
Inquinamento indoor: Normative
Tale normativa tiene conto della necessità di maggiori quantità d’aria nelle sale riunioni, mense e ristoranti ( almeno nei periodi di permanenza degli occupanti ).
Il fabbisogno di aria fresca è espresso in mc/h, in ambito edilizio si definisce tasso di ricambio il rapporto tra il volume d’aria dell’ambiente è cioè mc/(mc h).
Nei casi più semplici, a titolo orientativo basti ricordare che:
– Abitazioni ed uffici ( ricambio 0,5 vol/h )
Se tale ricambio avviene con ventilazione meccanica il tasso di ricambio può ridursi a 0,3-0,4 vol/h
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