Il mutuo per liquidita’ e’ un’ operazione che viene richiesta da chi gia’ possiede un immobile di proprieta’ per ottenere appunto un somma in prestito piu’ consistente di quella che normalmente si riesce ad avere con un prestito personale; naturalmente la banca che lo eroga iscrive ipoteca sul bene a garanzia di un eventuale mancato pagamento da parte del debitore.
Tra i diversi tipi di mutuo, il mutuo per liquidità
Alla luce, pero’, delle incertezze da parte degli italiani su come evolvera’ la crisi economica del Paese e degli alti spread applicati dagli istituti bancari attualmente e che ha visto calare notevolmente la richiesta di mutui, quello per liquidita‘ appare quasi un miraggio per chiunque tenti di richiederlo.
La diffidenza da parte delle banche verso questa tipologia di prestito e’ dettata sia dal tipo di cliente che lo richiede, che nella maggior parte dei casi presenta una situazione finanziaria piu’ complicata rispetto a chi chiede un mutuo per acquisto e sia dal motivo per cui viene richiesta liquidita‘, non sempre chiaro.
Proprio per questo la percentuale di intervento si riduce al 50% del valore dell’ immobile dato in garanzia e le durate generalmente non superano i 15 anni, mentre l’importo medio richiesto si aggira sui 100 mila euro.
Sono molto pochi, al momento, gli Istituti propensi a prendere in considerazione domande di mutuo per liquidita‘ e fra questi c’ e’ BNL che propone un tasso variabile del 3,67% ed un tasso fisso che supera il 6%, mentre Ing Direct offre solo un variabile del 4, 60% e 20 anni di durata massima.
Se le richieste sono inferiori ai 100 mila euro, e’ ancora piu’ difficile avere la possibilita’ di ottenere un mutuo per liquidita‘, in quanto gli operatori del settore preferiscono dare spazio ai prestiti, piu’ remunerativi e con tassi di interesse maggiori, ma senza richiesta di ipoteca.
Numerose sono anche le richieste di ulteriore liquidita‘ da parte di chi ha gia’ un mutuo in essere e che ricorre ad un’ operazione di rinegoziazione con la propria banca o di sostituzione con un istituto diverso; entrambe sono operazione che prevedono una nuova iscrizione ipotecaria, ulteriori costi notarili, di imposta sostitutiva ed eventuali spese di istruttoria.
E’ bene sapere anche che chi ricorre ai mutui su menzionate, non potra’ piu’ godere dei benefici fiscali sulla somma aggiunta al mutuo originario; se ad esempio il debito in corso e’ di 90 mila euro ed il nuovo mutuo di 120 mila euro, gli interessi sui 30 mila euro non potranno essere scaricati.
Mutuo per liquidità – di Stefania Guerrera
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