Negli ultimi mesi lo spread sui mutui ha subito un primo rincaro a settembre 2011 ed un secondo ad ottobre. Aumento dello spread sui mutui: conseguenze
Aumento dello spread sui mutui: conseguenze. Ma prima di approfondire quali conseguenze derivano a seguito di tale aumento nei confronti di coloro che hanno richiesto un mutuo, è bene chiarire cosa s’intende per spread.
Lo spread non è altro che un valore percentuale, tra lo 0,5% ed il 2%, che costituire il guadagno per l’ istituto di credito. Esso, insieme all’euribor o all’eurirs (a seconda che il tasso del mutuo sia variabile o fisso) determina il tasso di interesse applicato al mutuo.
Ne deriva che risulta buona regola tenere in considerazione lo spread quando si decide di sottoscrivere un mutuo, poiché lo spread serve a capire se il contratto di mutuo è veramente conveniente o meno.
Dunque, cosa accade a coloro che hanno stipulato un mutuo, a seguito dei ripetuti aumenti dello spread sui mutui? Le conseguenze sono diverse a seconda del periodo in cui il contratto di mutuo è stato o sarà sottoscritto.
Non subiscono alcun tipo di conseguenze coloro che hanno stipulato un mutuo il cui piano di ammortamento sia già partito prima di settembre 2011; infatti, lo spread sottoscritto in data antecedente ed in base al quale si stanno pagando le rate mensili non può essere sostituito con quelli nuovi aumentati.
Per coloro che, al contrario, non hanno ancora richiesto un mutuo ma sono intenzionati a farlo, è consigliabile rimandare tale scelta ad altro periodo in quanto gli spread, molto elevati, non rendono per nulla convenienti i mutui. Se proprio non si può aspettare, un rimedio potrebbe consistere nella futura richiesta della surroga, nel momento in cui gli spread dovessero abbassarsi.
Ancora diverso e alquanto difficoltoso è la situazione di coloro che hanno richiesto un preventivo nei mesi estivi, ma non hanno ancora firmato il contratto di mutuo nonostante però la pratica per lo stesso sia stata avviata ad esempio mediante la sottoscrizione di un preliminare per l’acquisto di un’abitazione. In tal caso il problema sta nel fatto che non avendo il soggetto ancora sottoscritto il mutuo, lo spread proposto dalla banca nel preventivo non viene più praticato in quanto ogni istituto di credito si riserva la facoltà di cambiare lo spread in itinere, ossia fino a quanto la pratica non è conclusa.
Comunque dipende da banca a banca: alcune congelano lo spread indicato in preventivo per circa 8 mesi, altre per un solo mese.
Dunque, nel momento in cui si va a chiedere un preventivo in banca per un mutuo occorre sempre prestare la massima attenzione a quanto indicato nel preventivo, tendendo in considerazione il fatto che in linea di massima molti istituti di credito si riservano di cambiare lo spread fino alla stipula del contratto di mutuo.
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