Nel Nuovo Piano Casa proposto dal Governo, per famiglie e Imprese, oltre ad agevolazioni per chi compra, ci saranno misure per rilanciare un mercato dell’affitto ormai al tracollo che vede i proprietari sempre più tartassati e le locazioni crollate del 30%. Il decreto in questione dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il 28 agosto: in ballo ci sono cinque miliardi dalla Cassa depositi e prestiti alle banche.
Per quella data si discuterà anche della nuova tassa sulla pertinenza energetica (Ape) che grava sui fitti. Sul tavolo ci sono tre proposte tutte discusse con Confedilizia.
La prima prevede il ripristino della deduzione del 15%, ai fini dell’Irpef per gli immobili affittati, riconoscendo così ai proprietari una «spesa forfettaria» di produzione di reddito: si tratterebbe in realtà di riportare alle origini una norma modificata dalla legge Fornero, che ha portato al 5% la deducibilità. Questa modifica avrebbe un costo di 365 milioni di euro.
La seconda ipotesi riguarda la cedolare secca:l’imposta unica, quando viene scelta sostituisce le altre tasse, a partire dall’Irpef fino alle imposte di registro. Dalla sua introduzione nel 2011, i contratti di locazione registrati sono aumentati di quasi 200mila rispetto al 2010. Il Governo ora tende a semplificare, rimodulandola e semplificandola rendendola allo stesso tempo meno gravosa: l’ipotesi più accreditata è quella di applicarla solo sul 70% dell’imponibile.
Il Governo sta pensando anche di intervenire sull’Imu: con un costo di soli 70 milioni di euro, lo Stato punta a fissare al 4 per mille l’aliquota Imu per gli immobili locati, o almeno per i contratti concordati, in modo da far tornare ad essere redditizio l’affitto.
Piano casa, tre proposte per rilanciare il mercato degli affitti – Elisabetta Paladini
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