I purificatori d’aria. Guida all’acquisto. Non sempre è possibile areare a sufficienza una stanza o un locale. Spesso è più l’inquinamento ad entrare dalle finestre che l’aria fresca, o altre volte non lo si può fare per ragioni di sicurezza. In questi casi è assai d’aiuto l’utilizzo di un purificatore d’aria elettrico.
I purificatori d’aria. Guida all’acquisto.
Un modello base di purificatore d’aria aspira l’aria di una stanza, la depura attraverso un filtro e la rilascia nella stanza. È evidente quindi che il filtro rivesta una grande importanza nel buon funzionamento di questi elettrodomestici.
I filtri possono essere costituiti da micro-fibre (questi ultimi hanno una percentuale di filtraggio che rasenta il 100%), da carboni attivi (filtrane sostanze più grossolane, contribuendo a rendere migliore l’aria) o da fibre di vetro.
Esiste poi il filtro elettrostatico. I modelli dotati di questo filtro aspirano l’aria della stanza e la fanno passare attraverso un primo strato di materiale spugnoso che filtra gli elementi di inquinamento più grossolani. A quel punto, l’aria, già purificata, seppur superficialmente, passa attraverso un filtro costituito da metallo che genera una reazione elettrostatica. Gli elementi negativi vengono così attratti dalla forza elettrostatica e rimangono qui imprigionati.
I purificatori d’aria. Guida all’acquisto.
Esistono in commercio dei depuratori d’aria che basano la loro funzione sull’ozono. Le molecole di questo elemento infatti permettono di attirare e disgregare con più facilità il particolato. La nota stridente è che questi purificatori d’aria rilasciano nella stanza grandi quantità di ozono spesso superiori al limite consentito alle macchine ad uso medico.
Alcuni modelli di purificatori d’aria hanno compreso uno ionizzatore. Lo ionizzatore produce ioni negativi che neutralizzano gli ioni positivi. Gli ioni positivi infatti attirano il particolato, contribuendo alla mal sanità dell’aria.
Altri modelli di purificatori hanno poi speciali lampade UV in grado di abbattere in alta percentuale i batteri presenti nell’aria e potenzialmente dannosi per l’uomo.
Avendo capito che il cuore pulsante del funzionamento di un purificatore d’aria è il suo filtro, risulta abbastanza chiaro che la manutenzione dello stesso è improrogabile. Bisogna controllare spesso il filtro e cambiarlo quando necessario. Sia che effettuiamo da soli questa operazione sia che lo faccia un tecnico è bene controllarne la buona riuscita.
È inutile infatti accendere un purificatore d’aria con un filtro mal funzionante o rotto. Si sprecherebbe energia inutilmente, contribuendo a quell’inquinamento che cerchiamo di combattere con il nostro purificatore d’aria: un circolo vizioso. Inoltre rischieremmo la nostra salute: è chiaro infatti che immettere aria attraverso un filtro sovraccarico rischia di fare fuoriuscire dal filtro più sporco di quanto non ne sia entrato.
In commercio vi sono modelli di purificatore d’aria unici, perfetti per un locale intero o per tutta un’abitazione o modelli portatili adatti alle singole stanze. Se si opta per il primo esempio, è consigliabile richiedere l’installazione da parte di un tecnico specializzato e di domandare informazioni sulla manutenzione dello stesso.
I purificatori d’aria. Guida all’acquisto – di Michela Dumasi
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