Rata reddito : cos’è e come si valuta il rapporto rata-reddito.
Abbiamo già chiarito che un elemento importante nella concessione di un mutuo è rappresentato dal reddito, dal quale, tra l’altro, dipende anche l’importo massimo che la banca sarà disposta a concedere.
Rata reddito : cos’è e come si valuta il rapporto rata-reddito
Quest’ultima, dunque, prima di approvare una richiesta di finanziamento, valuterà attentamente la reale capacità di rimborso del richiedente, attraverso la determinazione del rapporto rata/reddito.
Si tratta di un parametro che consente all’istituto erogante di stabilire con esattezza la rata sostenibile per il cliente e, presumibilmente, non onerosa per lui.
Secondo il rapporto rata/reddito, la rata di mutuo non deve superare 1/3 del reddito netto complessivo del/dei mutuatari; se essi hanno entrate mensili pari a 1700,00 euro, ad esempio, l’esborso massimo che potranno sostenere sarà pari a 566,00 euro.
Tutto ciò spiega la grande importanza che riveste il requisito del reddito nella concessione di un mutuo ipotecario.
Per aggirare l’ “ostacolo”, chi si accinge a comprare casa ed a richiedere una determinata somma alla banca, potrebbe valutare l’alternativa di una durata più lunga (25-30 anni), che consentirebbe la diminuzione della rata e quindi di rientrare in questo “famigerato” rapporto rata/reddito imposto dagli istituti di credito, oltre a beneficiare di una migliore gestione del bilancio familiare.
Rata reddito : cos’è e come si valuta il rapporto rata-reddito – di Stefania Guerrera
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