Il modello Iris serve per effettuare la registrazione telematica dei contratti di affitto quando non si abbia optato per la cedolare secca. Registrazione telematica contratti d’affitto: il modello Iris
Registrazione telematica contratti d’affitto: il modello Iris. Quindi, i contribuenti che non hanno scelto il regime di tassazione della cedolare secca e hanno dato in locazione il proprio immobile di proprietà, devono registrare il contratto di locazione mediante il modello Iris, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il modello Iris serve anche per la liquidazione dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo.
Come si effettua la registrazione?
Il contribuente deve collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate dove è disponibile il modello Iris ed un software che lo guiderà nella registrazione del contratto d’affitto e nella liquidazione dei due tributi.
Il modello Iris è composto di una pagina dove vanno indicati gli estremi del locatore e del conduttore e da una seconda pagina dove vanno inseriti i dati relativi all’immobile affittato, alle pertinenze e alcuni dati riguardanti il contratto di affitto ( tipo di contratto, canone ecc).
Dopo aver compilato le due pagine il programma provvede a calcolare le imposte di registro e di bollo da versare. Il contribuente deve poi indicare le proprie coordinate bancarie e inviare telematicamente il modello Iris. A questo punto al contribuente arriveranno due ricevute: una di conferma dell’avvenuta registrazione del contratto di affitto, l’altra di attestazione dell’esito del pagamento effettuato.
Il modello Iris può essere presentato o direttamente dai contribuenti abilitati ai servizi telematici o tramite gli intermediari abilitati.
Quando va inviato il modello Iris?
Il modello Iris deve essere inviato telematicamente all’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla stipulazione del contratto di affitto. Inoltre, perché si possa ricorrere al modello Iris sono necessarie alcuni condizioni:
– che sia i locatori che i conduttori non siano più di tre;
– che il contratto di affitto riguardi una sola unità abitativa con non più di tre pertinenze;
– che tutti gli immobili del contratto di affitto siano censiti con attribuzione di rendita;
– che il contratto di affitto sia stipulato tra persone fisiche che non agiscono nell’esercizio di un’impresa o una professione;
– che il contratto di affitto non dia diritto a facilitazioni per l’applicazione dell’imposta di registro, come ad esempio nel caso di contratti a canone concordato per case che si trovano nei comuni a elevata tensione abitativa.
Nei casi in cui non si possa ricorrere al modello Iris, bisogna presentare agli uffici dell’Agenzia delle Entrate il modello 69 (reperibile sul sito internet dell`Agenzia) per la richiesta di registrazione del contratto, dopo aver pagato l`imposta di registro con il modello F23 oppure, quando possibile, le procedure telematiche.
Lascia un commento