Scelta durata mutuo. Meglio un mutuo di breve durata o uno a lunga scadenza? Questa è la domanda che i consumatori alle prese con una richiesta di finanziamento a medio-lungo termine si pongono, ma la risposta spesso dipende da diversi fattori e non solo da una scelta propria.
Scelta durata mutuo.
Prima di tutto va analizzata la situazione specifica del o dei richiedenti, come l’età, il reddito, il nucleo familiare; se a contrarre un mutuo è una giovane coppia che percepisce uno o più stipendi derivanti da lavoro dipendente, è certamente più opportuno rivolgere la scelta verso un mutuo più lungo (25-30 anni), per avere la sicurezza di poter pagare una rata che non pesi eccessivamente sul bilancio economico.
Se invece a richiedere il finanziamento è un professionista con un’ attività consolidata alle spalle, affermato lavorativamente e con capacità di risparmio, sicuramente una durata breve è l’alternativa migliore.
E’ cosa nota che un mutuo di lunga durata determini un importo minore di ciascuna rata di ammortamento, anche se questo porta ad un esborso maggiore in termini di interessi e l’applicazione di un tasso più alto.
Fermo restando i suddetti parametri di cui bisogna tener conto nello scegliere la durata di un mutuo, è chiaro che la valutazione della stessa è assolutamente soggettiva, anche se è da sottolineare il vantaggio, nell’ipotesi di un finanziamento lungo, di poter accorciare lo stesso mediante estinzioni parziali di capitale.
In tal modo il cliente avrà la possibilità di chiudere in anticipo il proprio debito e soprattutto di risparmiare gli interessi, così come accade se si sceglie di contrarre un mutuo più breve.
Non sarebbe, invece, assolutamente possibile fare il contrario, ovvero chiedere di allungare il proprio finanziamento, originariamente contratto per una durata breve (10-15 anni), a meno che non si ricorra alla sostituzione dello stesso con altro istituto di credito.
Scelta durata mutuo – di Stefania Guerrera
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