Tasso usurario. I tassi di interesse, siano essi fissi o variabili, non vengono fissati in modo arbitrario dalle banche, ma devono rispettare un limite imposto dal Codice Civile Penale.
Tasso usurario
E’ proprio quest’ultimo, infatti, che vieta di applicare a qualsiasi forma di prestito, tassi usurari, ovvero interessi eccessivi.
Per arginare il fenomeno dell’usura, per ciò che concerne i tassi di interesse, la Legge n.108 del 07/03/1996 ha sancito la rilevazione trimestrale (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale) dei tassi medi praticati da banche ed operatori finanziari, in merito alle diverse operazioni di credito.
Tali tassi, aumentati della metà e definiti più tecnicamente “tassi di interesse effettivi globali medi”, costituiscono la soglia di riferimento per la legge antiusura e vengono calcolati secondo un meccanismo introdotto dal Decreto Legge n.70 del 13.05.2011.
Tasso usurario . I tassi di interesse
Gli stessi istituti di credito sono tenuti ad affiggere all’interno dei propri locali, le tabelle che riportano i tassi da essi applicati alla propria clientela per ciascuna tipologia di finanziamento (mutui, prestiti, cessioni del quinto, etc.,).
Prendiamo, ad esempio, l’ultima rilevazione fatta lo scorso 27 giugno e relativa al 3° trimestre 2012 (1° luglio- 30 settembre) e notiamo che, per quanto riguarda i mutui, l’interesse massimo applicabile per il tasso fisso è pari al 10,88%, mentre per quello variabile, scende al 9.42%.
Ciò vuol dire che qualora un operatore finanziario o banca che sia, dovesse superare tale soglia (applicando tassi usurari), sarà perseguibile penalmente.
Tasso usurario – di Stefania Guerrera
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