I vasi medicinali fra modernariato e vintage. I vasi medicinali, chiamati “vasa medicinalia” erano dei vasi aventi un iscrizione farmaceutica che indicava il nome del medicinale o dell’erba in essi contenuto.
Che erbe officinali, sostanze animali, spezie ed essenze fossero vendute e conservate come cura per ogni male dagli speziali è cosa risaputa, meno conosciuti erano fino ad anni fa l’eleganza e la raffinatezza proprie dei contenitori utilizzati per il mantenimento di queste sostanze prodigiose!
Questi vasi medicinali prevalentemente in maiolica entrarono sul mercato in seguito all’importazione dall’Oriente di spezie e droghe, per necessità degli artigiani di creare recipienti e raccoglitori adatti alla conservazione delle stesse.
Le spezierie inizialmente, però, si fornivano di vasellame proveniente da paesi esteri quali Spagna ma soprattutto Siria ed Egitto; solo intorno al Trecento con la scoperta dello smalto stannifero e altre materie che assicuravano ai vasi l’impermeabilità necessaria per tenere intatte le spezie iniziò la produzione in anche in Italia.
Su spinta e influenza dell’arte orientale anche i vasi italiani iniziarono a decorarsi con fori, arabeschi, animali e frutti, ma con la rinascita artistica del ‘500 italiano i vasi presero configurazione più elegante con raffigurazioni simboliche, di ispirazione mitologico-religiosa o naturale.
Alle pure decorazioni estetiche si aggiunsero sui vasi medicinali anche segni distintivi di botteghe e famiglie nobili alle cui corti avevano le proprie spezierie. Avvicinandosi al 1600 dilagò la costante abitudine di assegnare ad ogni vaso l’iscrizione farmaceutica che indicava il nome del contenuto, questa fù la sua ultima modifica costitutiva che i vasi subiro nel tempo, poiché però la produzione artigianale della maiolica terminò nel settecento i vasi successivi vennero realizzati in terra, porcellana, vetro e metalli smaltati.
Per quanto riguarda il nome della tipologia di vaso questo deriva direttamente dalla sua forma e funzione; abbiamo:
– l’alberello, di forma cilindrica e senza coperchio, smaltato e con la bocca larga, adatto per spezie, pillole, sali e polveri, erbe e sciroppi;
– l’orciolo o boccale, di forma più ovoidale e dotato di manico, adatto quindi per contenere ogni forma di liquido;
– il pilloliere, simile all’alberello ma più piccolo, utilizzato solo per preservare le pillole;
– l’idria o stagnone, un vaso molto grande che conservava le acque medicinali e che le spillava grazie ad un rubinetto di bronzo;
– la bottiglia, di medie dimensioni a forma ovoidale ma con un lungo collo, anch’essa adatta alla conversazione di sostanze liquide.
Collezionare i meno costosi o comprare delle copie degli originali è oggigiorno possibile: con il disgregamento dei corredi farmaceutici del ‘800, molti sono finiti presso antiquari e mostre mercato, le versioni meno antiche e importanti invece sono reperibili anche presso i ‘mercatini’ della domenica!
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