Detto, fatto. L’Imu sarà cancellata e dal 1° gennaio 2014 ci sarà la Service Tax. E non solo: il Governo ha previsto aiuti a cassintegrati ed esodati, aiuti a chi è più debole economicamente, ma anche ai precari e alle giovani coppie: “Crediamo di aver fatto un lavoro importante. Il governo ha fatto un grande passo avanti e dimostra coesione e gioco di squadra. In coscienza sostengo che abbiamo fatto il lavoro più equilibrato possibile in queste condizioni”, afferma il premier Enrico Letta.
La cancellazione dell’Imu, ha assicurato inizialmente il presidente del Consiglio, avverrà «senza nuove tasse». Poi però successivamente si è corretto precisando che le coperture della prima rata verranno da riduzioni di spesa, ma anche dalla tassazione dei giochi e delle scommesse e quindi da nuove tasse, oltre che dall’immissione di altri 10 miliardi di crediti delle imprese nel sistema che genereranno nuovi incassi per il fisco.
Nel decreto che accompagnerà la legge di stabilità, il 15 ottobre, “saranno indicate invece le coperture della seconda rata dell’Imu perché alcune coperture si svilupperanno nelle prossime settimane”, ha sottolineato Letta. “Questa operazione” sull’Imu “la facciamo senza modificare il saldo dei conti pubblici e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3%” del rapporto deficit/pil”.
Da gennaio, come già accennato arriverà la tanto discussa service tax che riguarderà i servizi e non il concetto di proprietà dell’abitazione. Inoltre Letta ha invitato gli italiani a guardarla “come se si fosse in un condominio, per cui ci sono servizi comuni che devono essere pagati”.
La Service Tax, detta anche Ics (imposta di casa e servizio), è un tributo già in uso in altri Paesi europei come la Gran Bretagna, che dovrebbe accorpare tutti insieme l’Imu, la Tares e i servizi indivisibili (ovvero l’illuminazione pubblica, i marciapiedi ecc…).
E ancora, una novità ben accetta che verrebbe dalla Ics sarebbe la cancellazione dell’addizionale comunale Irpef. Con questa le tasche dei dipendenti verrebbero alleggerite a discapito delle tasche dei proprietari di beni extra lusso, ovvero immobili dal valore catastale che supera il milione e mezzo di euro. Si potrebbe dire quindi che la Ics è una micro-patrimoniale.
Come funziona? Il meccanismo sarà impostato su un’aliquota sul possesso del bene, calcolata sul suo valore catastale (come avviene oggi per l’Ici) e una aggiuntiva da versare in caso di trasferimento del bene (come avviene per l’imposta di registro). I comuni potranno variare in su o in giù l’aliquota.
Addio Imu, arriva la Service Tax – Elisabetta Paladini
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