
Acconto Imu in tre rate. E’ passato ieri alla Camera l’emendamento al DL, di conseguenza le novità saranno il pagamento dell’Imu in tre rate, ma anche il nuovo Catasto, l’esenzione Imu, Irpef e Ires per le case abbattute dal sisma abruzzese del 2009, la proroga al 30 settembre del termine per la dichiarazione Imu, infine lo sconto Irpef dal 20 al 40% sulle residenze storiche.
Purtroppo viene meno il fondo per diminuire il carico della tassazione.
IMU IN TRE RATE
Per quanto riguarda il pagamento dell’acconto Imu in tre rate è stato dunque prevista tale possibilità solo per quest’anno, per le abitazioni principali; le scadenze sono a giugno, settembre e dicembre.
E’ stato anche imposto anche una rivisitazione più rigorosa del concetto di abitazione principale con la conseguenza che le detrazioni e l’aliquota ridotta toccherà unicamente per la casa in cui il proprietario ha la dimora abituale e la residenza anagrafica.
La rateizzazione dell’Imu sull’abitazione principale prevede il primo versamento, del 33% (non più del 50%), il 18 giugno 2012, tenuto conto dell’applicazione dell’aliquota agevolata al 4%, della detrazione fissa di 200 euro e delle ulteriori detrazioni di 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni.
A settembre andrà pagata la seconda rata, mentre a dicembre il saldo, maggiorato del conguaglio conteggiato sull’aliquota effettiva decisa dai Comuni.
Attenzione però in quanto l’aliquota agevolata nonché le detrazioni si applicheranno solo su una casa per ogni nucleo familiare.
Al contrario, per le seconde case le disposizioni rimangono quelle vecchie, ossia l’acconto Imu va pagato in due tranche, il 50% a giugno ed il saldo a dicembre.
RIFORMA CATASTO
Abbiamo parlato all’inizio dell’articolo di un ulteriore novità, ossia la riforma del Catasto che prevede un nuovo sistema per stabilire la rendita degli immobili, cosa che avrà conseguenze sul fronte della pressione dell’Imu.
ACCONTO IMU IN TRE RATE.
Finora, per determinare la rendita catastale di un immobile si consideravano determinate caratteristiche proprie dell’immobile, come le caratteristiche costruttive, ed altre esterne all’immobile come a presenza di servizi; così l’immobile veniva collocato all’interno di una categoria e classe catastale. Quindi, si moltiplicava la tariffa d’estimo corrispondente a quella categoria e classe per il numero di “vani” dell’immobile e si otteneva la rendita catastale.
Con la riforma del Catasto vengono ora individuate delle microzone, ossia piccoli territori comunali aventi caratteristiche omogenee; nell’ambito delle microzone e per ogni tipo di immobile si troverà il valore medio di mercato.
A quest’ultimo verranno applicati dei coefficienti correttivi riguardanti l’ubicazione, l’epoca di costruzione, la destinazione, il grado di finitura dell’immobile. Tali coefficienti funzioneranno in base ad un algoritmo che alla fine andrà a stabilire il valore unitario dell’immobile del metro quadrato.
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