A volte “ritornano”. Nonostante un primo”addio” dell’Imu, sembra che la tassa sulla prima casa tornerà a dicembre, ma sotto forma di “service tax”. Addio Imu? Forse no: da dicembre Service Tax
Addio Imu? Forse no: da dicembre Service Tax. Il governo, come riporta Repubblica, è infatti impegnato a far quadrare i conti, possibilmente senza aumentare di un punto l’Iva dall’ 1 ottobre. Ma per far questo, è necessario l’anticipo al 2013 dell’entrata in vigore della “service tax”, inizialmente prevista per il 2014, come aveva affermato il premier Letta.
Questo perché, l’anticipo a dicembre della nuova imposta, frutterebbe infatti quasi 3 miliardi, che andrebbero a compensare abbondantemente i 2,3 miliardi di gettito previsti dalla seconda rata dell’Imu prima casa in scadenza il 16 dicembre che, almeno sulla carta, scomparirebbe.
La Service Tax, detta anche Ics (imposta di casa e servizio), è un tributo già in uso in altri Paesi europei come la Gran Bretagna, che dovrebbe accorpare tutti insieme l’Imu, la Tares e i servizi indivisibili (ovvero l’illuminazione pubblica, i marciapiedi ecc…).
L’obiettivo è sarebbe quello di far gestire la service tax dai Comuni, che potranno comunque contare su 2 miliardi l’anno da parte dello Stato.
Come funziona? Il meccanismo sarà impostato su un’aliquota sul possesso del bene, calcolata sul suo valore catastale (come avviene oggi per l’Ici) e una aggiuntiva da versare in caso di trasferimento del bene (come avviene per l’imposta di registro). I comuni potranno variare in su o in giù l’aliquota.
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