
Contratto affitto per uso non abitativo: spese e indennità di avviamento. Quali spese sono a carico dell’inquilino e quali a carico del proprietario.
Spese nei contratti di affitto per uso non abitativo
In materia di contratti d’affitto per uso non abitativo, la legge n. 392 del 1978 stabilisce all’articolo 9 che sono interamente a carico del conduttore, salvo patto contrario, le spese relative:
– al servizio di pulizia;
-al funzionamento ed all’ordinaria amministrazione dell’ascensore;
-alla fornitura dell’acqua, energia elettrica, riscaldamento e condizionamento dell’aria;
-allo spurgo dei pozzi neri e latrine;
-alla fornitura dei servizi comuni.
Sono a carico del conduttore, ma nella misura del 90% le spese per il servizio di portineria, a meno che le parti non abbiano convenuto una misura inferiore. Si tratta in sostanza di doveri accessori.
Prima di procedere al pagamento, il conduttore può ottenere l’indicazione specifica delle spese, con la menzione dei criteri di ripartizione. Inoltre, può prendere visione dei documenti giustificativi delle spese effettuate. Infine, qualsiasi previsione contrattuale più favorevole al locatore è nulla.
Indennità di avviamento nei contratti di affitto per uso non abitativo
Alla cessazione del contratto d’affitto per uso non abitativo il proprietario deve corrispondere l’indennità di avviamento. Essa è pari a 18 mesi dell’ultimo canone di locazione corrisposto dall’inquilino.
L’indennità è raddoppiata se nei locali lasciati liberi viene avviata entro un anno un’attività analoga a quella svolta dal vecchio inquilino. In caso di alberghi, l’indennità sale a 21 mensilità del canone che si raddoppiano in caso di avviamento di attività simile entro un anno.
Qualora sia dovuta l’indennità di avviamento, per eseguire uno sfratto occorre versare prima quanto dovuto a titolo di indennità.
L’indennità non è però sempre dovuta; infatti non spetta nelle attività che non comportino un rapporto diretto con il pubblico di utenti e consumatori. Quindi si presume che l’avviamento spetti nel caso di vendita al dettaglio, ma non all’ingrosso, né per gli studi professionali e locali ubicati all’interno di stazioni ferroviarie, porti, aeroporti, aree di servizio autostradali e stradali, alberghi e villaggi turistici.
Contratto affitto per uso non abitativo: spese e indennità di avviamento – di Redazione
Si veda anche:
Contratto d’affitto per uso non abitativo: principi generali
Contratto d’affitto per uso non abitativo: diritto di prelazione del conduttore
Contratto d’affitto per uso non abitativo: cessione contratto e successione
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