
A breve entrerà in vigore la norma che prevede per gli aspiranti amministratori di condominio la necessità di seguire un corso. Amministratori di condominio: serve seguire un corso
L’amministratore condominiale, ai sensi della legge 220/2012, come modificata dal Dl 145/2014, dovrà essere un professionista competente. Per questo dovrà prima seguire un apposito corso, a meno che non amministri il condominio in cui abita.
Non solo chi vorrà fare l’amministratore dovrà studiare ma anche i responsabili scientifici ed i formatori dei corsi dovranno avere pari requisiti. Quest’ultimi infatti devono avere innanzi tutto i requisiti di onorabilità, ossia godimento dei diritti civili; non essere stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni, e, nel massimo, a cinque anni; non essere stati sottoposti a misure di prevenzione divenute definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione; non essere interdetti o inabilitati.
In secondo luogo i responsabili scientifici dovranno essere docenti universitari o di scuola superiore di materie giuridiche, economiche o economiche, avvocati, magistrati o professionisti dell’area tecnica (anche in pensione). Inoltre dovranno avere una competenza specifica in materia condominiale che può essere dimostrata attraverso le eventuali pubblicazioni in materia di diritto condominiale o di sicurezza degli edifici.
I formatori, al pari, dovranno avere le stesse qualità che andranno provate semplicemente dimostrando di possedere una laurea (anche solo triennale) o di essere iscritti a un albo professionale; in ogni caso devono avere una competenza specifica in materia condominiale che può essere dimostrata attraverso una precedente attività di amministrazione condominiale o dalla partecipazione a corsi specifici.
Elemento importante è poi il fatto che i corsi non saranno concessi in esclusiva alle associazioni di categoria, ma saranno totalmente liberi con la conseguenza che qualsiasi ente e le stesse associazioni di categoria potranno organizzare dei corsi nel rispetto delle norme dettate dal regolamento.
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