
Per poter gestire al meglio il proprio condominio risulta fondamentale scegliere in maniera accurata il proprio amministratore. Condominio: come scegliere l’amministratore

Un amministratore che si rispetti dev’essere formato adeguatamente, avere un buon bagaglio d’esperienza e un’indole all’organizzazione che gli consenta d’avere sempre tutto sotto controllo. Se è vero che per nessun amministratore è obbligatorio iscriversi a un’associazione, ciò è consigliabile, dal momento che in questo modo si potrà essere sempre aggiornati sui mutamenti che subisce la normativa vigente in merito a questo particolare ruolo. Diciamo che un amministratore deve ricoprire tanti ruolo all’unisono, ovvero quello di geometra, fiscalista e avvocato, ma per i casi più spinosi deve offrire ai condomini la certezza di una ricca fornita, dalla quale poter pescare i numeri di esperti del settore.
E’ possibile riconoscere un amministratore serio e competente già dalle richieste economiche. Infatti chiunque si accontenti di una proposta economica su base annua, senza tener conto dei singoli lavori remunerabili come gli adempimenti tributari, o vuol fare il furbo o non ne sa molto di questa materia.
Un consiglio basilare, anche se nessuna norma lo vieta, è quello di nominare amministratore un condomino. Molti optano per questa scelta per una era questione economica, mirando a risparmiare il più possibile. Non passerebbe molto tempo però prima che il neo amministratore si trovi in complicate situazioni di conflitto d’interesse. L’imparzialità è forse il principale requisito che un amministratore deve possedere, ed essere chiamato in causa per ogni decisione come “giudice” e condomino, non è di certo il miglior modo per garantire all’assemblea un responso equo.
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