L’attestato di certificazione energetica è stato introdotto nel nostro Paese con il D.lgs n. 192 del 2005, in attuazione della direttiva europea 2002/91/CE. L’attestato di certificazione energetica 2012
L’attestato di certificazione energetica 2012. Ma solo nel 2009 si sono dettate le linee guida in materia, con il D.M. Del 26 giugno.
L’attestato di certificazione energetica attribuisce all’immobile, a seconda del suo rendimento energetico calcolato in base all’uso di energia per la climatizzazione invernale e all’uso di energia per la produzione di acqua calda, una classe di merito: classe A+ per gli edifici più efficienti, aventi consumi più ridotti e dotati di impianti da fonti rinnovabili, fino ad arrivare alla classe G per gli immobili meno efficienti.
L’attestato di certificazione energetica anche per il 2012 è obbligatorio non solo per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni, ma anche per dare in affitto l’immobile e per poter accedere alla detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici.
L’attestato di certificazione energetica 2012 deve essere rilasciato da un tecnico abilitato, a spese di chi cede l’immobile ed ha durata decennale. I costi per la redazione dell’attestato di certificazione energetica variano da regione a regione ed in base alle dimensioni e caratteristiche dell’edificio. Si va da un minimo di 250 euro a circa 500-600 euro.
Dal momento che la maggior parte degli edifici esistenti in Italia si colloca nell’ultima classe energetica, G, il nostro Paese è stato richiamato più volte dall’Unione Europea. I richiami dell’UE sono inoltre dovuti anche al fatto che in Italia non vi è un sistema di certificazione unico a livello nazionale tant’è che le regole sulla certificazione energetica variano da regione a regione, gli obblighi in materia scattano in tempi differenti, i requisiti dei tecnici abilitati alla certificazione sono differenti, ma anche le varie classi energetiche sono calcolate mediante parametri diversi.
Insomma, si va da regioni che non hanno emanato proprie leggi locali e quindi applicano le norme nazioni (in esse non vi sono regole severe tant’è che è possibile sostituire l’attestato di certificazione energetica con una semplice autocertificazione di classe G dell’immobile), a regioni che, al contrario, hanno dettato proprie norme (in esse sono previste multe per chi non produce l’attestato, inoltre non consentono la produzione di autocertificazioni).
Per fare solo alcuni esempi la regione Lombardia prevede l’obbligo dell’attestato di certificazione energetica sia per le nuove costruzioni e ristrutturazioni che per le locazioni, nonché multe salate che vanno da un minimo di 2.500 euro fino a 20.000 euro e l’impossibilità di autocertificare. Allo stesso modo, sono previste regole abbastanza severe dalla regione Piemonte (multa da 500 euro a 10.000 euro), Emilia-Romagna, Liguria, Provincia di Trento e Bolzano, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia.
Se in Italia, dunque, regna ancora la confusione, a livello comunitario è già stata emanata una nuova direttiva (2010/31/UE) sugli edifici ad energia quasi zero che dovrà presto essere recepita nel nostro Paese.
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