Quando si parla di progetti sostenibili i dubbi in merito sono i più svariati.
Edifici sostenibili.
Edifici sostenibili. Forse non si tratta di dubbi in merito alla bellezza e funzionalità degli stessi, più che altro è evidente che la qualità edilizia si paga in termini di maggiori costi di realizzazione. Ci si pone di fronte allora a quale sia la clientela a cui questi progetti si adattano.
Proviamo a fare qualche calcolo per vedere di riuscire ad inquadrare almeno a grandi linee l’ordine di grandezza reali di questi sistemi costruttivi anche in relazione ai benefici economici e di risparmio energetico.
Consideriamo una tipologia urbanistico-residenziale in cui non si punta all’ “eccellenza energetico-ambientale” massimale, per ovvi motivi di ristrettezza di risorse della sua tipologia di utenza, bensì a raggiungere una “sobrietà “ energetica che possa massimizzare il benessere degli acquirenti a un costo accettabile.
Sulla base di questa premessa, vediamo che questi progetti sono stati intrapresi anche a livello italiano, dove alcune Cooperative edilizie all’interno dei propri interventi hanno saputo raggiungere importanti obiettivi :
– riduzione dei consumi energetici dell’ordine del 20-30 % rispetto ai valori limite previsti nella normativa vigente (in Italia, all’inizio vigeva la legge 10). Si è dimostrato che gli edifici concepiti con le nuove tecnologie potevano rispettare energetici i valori del D.Lgs. 192/05 e del 311/06.
– riduzione dei consumi idrici dell’ordine del 30-50 % rispetto al consumo medio annuo;
– riduzione del 30-40 % delle bollette per l’utente finale;
– riduzione delle emissioni di CO2 del 20%.
Le tipologie edilizie costruiti in Italia possono consumare da 60-80 kWh/m2 di energia primaria per il riscaldamento.
Edifici sostenibili: quali costi hanno
Una domanda ricorrente è “quanto costa al cittadino questa nuova qualità abitativa”. Dalle valutazioni effettuate si è registrato un incremento del costo base di costruzione tra il 8%-12%. Questo dato che può pesare al momento dell’acquisto; se l’acquirente considera questo aumento in una logica di costo globale, vale a dire considerando la riduzione dei consumi energetici e idrici e quindi il contenimento delle spese di gestione e di manutenzione (impianti di produzione di acqua calda ed impianti elettrici) sull’intero ciclo di vita dell’edificio, allora la casa ecologica diventa veramente una scelta oculata e un investimento ammortizzabile in pochi anni.
Non bisogna dimenticare i benefici ambientali che ricadono sull’intera collettività in termini di una minore emissione in atmosfera di gas serra.
Il concetto di fondo è quello che bisogna valutare l’idea di una casa in bioedilizia ed ecosostenibile in termini di costo globale per ogni progetto in modo da esplicitare i costi / benefici di ogni intervento, evidenziando quelli relativi ad ogni operatore del processo edilizio.
Edifici sostenibili: Come si articola un processo edilizio ecocompatibile?
Il sistema edilizio deve creare una sinergia tra edificio-impianto che sappia combinare gli effetti passivi dovuti all’irraggiamento del sole con il sistema di riscaldamento alimentati con caldaia a condensazione a basso consumo energetico, integrata da pannelli solari (soluzione adottata in molte unità abitative).
In estate l’inerzia termica dell’involucro, la protezione dall’irraggiamento solare, combinati con la ventilazione naturale della copertura e degli ambienti, favoriscono il raffrescamento naturale, con effetti positivi sul consumo energetico.
Il verde diventa un elemento imprescindibile, se da sempre è stato solo un elemento accessorio valutato quasi sempre a posteriori, diventa ora una parte centrale del complesso abitativo, non solo esteticamente ma direttamente condizionante la funzionalità del sistema in termini di aumento delle caratteristiche energetiche. Questo verrà suddiviso in verde privato a servizio dei singoli lotti ed ampie aree destinate a verde pubblico di gestione comunale, rappresenta il filo conduttore dell’intervento.
La realizzazione di una rete idraulica sostenibile di raccolta e riutilizzo dell’acqua che utilizzerà quella presente nei canali esistenti, quella meteorica raccolta dalle costruzioni e quella necessaria per gli usi irrigui e domestici.
La gestione del ciclo delle acque su scala distrettuale e dell’edificio prevede la raccolta dell’acqua piovana e il suo riutilizzo con un risparmio idrico per gli usi esterni pari al 50% e un risparmio del 30% per gli edifici.
Le soluzioni progettuali porteranno ad un risparmio energetico per il riscaldamento pari al 30%, un azzeramento dei consumi di energia necessari al raffrescamento, la riduzione dei consumi di energia elettrica per l’illuminazione del 20%.
Molto importante diventa l’aggetto dei tetti, il dimensionamento dei balconi in funzione dell’inclinazione dei raggi solari per garantire il guadagno passivo in inverno e l’ombreggiamento in estate.
Molta attenzione è rivolta all’isolamento acustico ad ampia scala e all’attenuazione dei campi elettromagnetici; al controllo dell’inquinamento luminoso e al miglioramento dell’illuminazione naturale negli spazi interni.
Ovviamente operare su una singola unità abitativa potrebbe effettivamente avere dei costi proibitivi per i più, tuttavia prevedere interventi insediativi con soluzioni a schiera che prevedano impianti gestiti in comunione a cooperazione nel comune obbiettivo della tutela ambientale può effettivamente rendere attuabili tali interventi. Per questo motivo la coordinazione e la pianificazione degli interventi deve essere affidata a Cooperative edilizie specializzate che abbiano un seguito di mezzi tecnologici e progettisti qualificati in grado di analizzare e soddisfare le esigenze di normativa delle unità abitative assieme a quelle dei futuri abitanti.
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