In questo tipo di impianto in ogni unità immobiliare viene installato un generatore di calore autonomo che permette una regolazione individuale e precisa della temperatura, migliorando il comfort termico della casa ed evitando in certi casi sprechi energetici ( non sempre comunque questo tipo di gestione individuale porta ad un effettivo risparmio). Caldaia autonoma in condominio
Caldaia autonoma. Riscaldamento in condominio. Questo sistema è consigliato per chi vuole tenere in funzione l’impianto solo in certi periodi dell’anno o solo per poche ore al giorno, quando si è assenti la caldaia può essere spenta e la temperatura regolata tramite termostato: in questo modo si riducono sbalzi termici e dispersioni di calore.
Il risparmio si fa risentire anche sulle bollette in quanto si paga solamente ciò che viene effettivamente consumato ed è quindi gestibile in maniera razionale e individuale, inoltre l’immobile venduto con la presenza del riscaldamento autonomo è di norma elemento che incrementa il valore complessivo della casa. Se in un condominio, però, tutti gli appartamenti che lo costituiscono godono di tale sistema autonomo di riscaldamento si potrebbe verificare il così detto ‘furto di calore’ ossia l’approfittarsi, da parte degli immobili centrali dell’edificio, del calore generato dalle abitazioni adiacenti.
Costo iniziale della caldaia autonoma in condominio
Il costo iniziale per questi impianti è piuttosto elevato, la caldaia autonoma costa di per sé circa il doppio di una centralizzata, bisogna poi mettere in conto le opere murarie interne richieste: rottura di muri e pavimenti per il passaggio delle nuove tubature per portare gas e acqua calda, costruzione di camini e canne fumarie per scaricare i fumi.
Le caldaie possono essere murali o a basamento e hanno una potenza inferiore a 35 kW, funzionano con gas generalmente metano o con gpl in bombole se la casa si trova isolata; un rendimento maggiore si ottiene con caldaie a temperatura scorrevole dotate di una sonda che rilevi i gradi esterni e imposta, basandosi su questi, la temperatura dell’acqua. Tra i modelli di questo tipo esistono quelli a condensazione che invece di espellere i fumi ad alte temperature ne recuperano il calore e lo usino per riscaldare; queste hanno un rendimento più elevato e consentono il risparmio energetico del 30%.
Consumi della caldaia autonoma in condominio
Nonostante la possibilità di razionalizzare i consumi la somma delle potenze individuali delle caldaie di un palazzo è il doppio di quella della singola caldaia centralizzata e dunque, a parità d’uso, i consumi sono maggiori. Per avere un effettivo risparmio e godere di un ambiente confortevole bisogna valutare diversi fattori: caratteristiche dell’edificio, isolamento termico, ubicazione, ecc.. solo se l’impianto viene progettato considerando tutti questi elementi si potrà avere un risparmio fino addirittura al 50%.
Se infine state ristrutturando e volete passare al sistema autonomo consigliabile è sostituire i radiatori con cormi scaldanti a bassa e media temperatura ( come i pannelli radianti a parete, a pavimento o a soffitto), che consentono di risparmiare un 20% d’energia e sono predisposti anche per il rinfrescamento estivo!
Vedi anche:
Riscaldamento in condominio: tipologie
Riscaldamento in condominio: caldaia autonoma
Riscaldamento in condominio: impianto centralizzato
Riscaldamento in condominio: la contabilizzazione
Leira dice
Abito in un condominio con caldaia centralizzata ma termostato individuale in ogni unità abitativa. Posso quindi accendere/spegnere acqua calda e riscaldamento quando voglio.
Nonostante ciò,le bollette sono altissime e sto valutando la possibilità di installare una caldaia autonoma.
Cosa devo fare per capire vantaggi/svantaggi e se la cosa è fattibile o no? Basta sostituire lo “scambiatore” posto all’esterno della casa con una caldaia autonoma o no? Vanno sostituiti i termosifoni/tubature dentro casa?
Grazie