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Cambiare la caldaia in condominio

30 Novembre 2012 by Redazione 1 commento

Cambiare la caldaia in condominio

Cambiare la caldaia in condominio. La sostituzione della caldaia in condominio si rende solitamente necessaria quando l’apparecchio inizia ad avere una certa età (12- 15 anni) ed è da eseguire nel periodo estivo, quando l’impianto di riscaldamento è inattivo.

Cosa prevede la lecce sul cambiare la caldaia in condominio

La legge non si esprime sulla periodicità in cui sostituire la caldaia non stabilendo dati precisi: se la caldaia infatti supera i periodici controlli annuali previsti può continuare il suo funzionamento ed utilizzo regolare per il riscaldamento; qualora invece il controllo non dia esito positivo vengono concessi, sempre secondo legge, 100 giorni di tempo allo scadere dei quali dovremo aver provveduto alla sostituzione.

Cambiare la caldaia in condominio Più in generale una caldaia funziona fino ad un massimo di 15 anni in maniera ottimale, dopo di chè l’apparecchio perde efficienza e diminuisce la sua resa; la cosa migliore da fare è dunque procedere al nuovo acquisto. Occorre quindi rivolgersi ad un professionista tecnico capace di indicarci la caldaia più adatta per le caratteristiche ed esigenze termiche dell’edificio: alle volte infatti si possono mantenere le potenzialità della caldaia già in uso, altre volte invece è meglio correggerle per evitare sprechi o carenze dovuti a passati ed eventuali errori di progettazione.

Per legge se le potenzialità dell’impianto sono superiori a 300 kW ed il generatore è abilitato anche alla produzione d’acqua calda, vanno installate 2 diverse caldaie a meno che il tecnico non affermi che è impossibile per ragioni economico-tecniche superiori.

Qualora poi la potenza della caldaia non supera quella della vecchia del 20% il combustibile usato può rimanere lo stesso senza necessità di chiedere permessi; se invece questo 20% viene superato o viene cambiato comunque il combustibile,  il tecnico è obbligato a presentare l’intero progetto all’amministratore condominiale in due copie, assieme ovviamente alla domanda bollata e al versamento eseguito al Comando dei Vigili del Fuoco Provinciale.

Il progetto di sostituzione della caldaia. Cambiare la caldaia in condominio

Cambiare la caldaia in condominio Il progetto, una volta approvato, deve ripassare al tecnico che elaborerà un capitolato dei lavori inclusi gli adeguamenti che i vigili avranno indicato; eseguiti i lavori dovrà essere operato un collaudo finale da parte del direttore dei lavori: terminata la posa in opera sarà compito dell’amministratore di condominio, in caso di caldaia centralizzata, quello di presentare domanda ai Vigili del Fuoco per rendere nota l’esecuzione del collaudo ed ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi.

La legge prevede alcuni finanziamenti per la sostituzione della caldaia o per suoi notevoli adeguamenti che prevedano onerose spese, come nel caso in cui il condominio richieda di migliorare l’efficienza energetica dell’impianto centralizzato o di un sistema vecchio e ormai fuori norma ma i condomini non possano affrontare da soli l’intera spesa. Del costo iniziale si farà carico in questi casi un ente finanziatore che diventerà responsabile vero e proprio dell’impianto.

Cambiare la caldaia in condominio – di Veronica Moretti

Archiviato in:Impianti Contrassegnato con: caldaia, condominio, efficienza energetica, riscaldamento

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. cristina hanel dice

    7 Maggio 2013 alle 17:05

    ho chiesto il distacco dal riscaldamento centralizzato e il manutentore della caldaia centralizzata dice che tale distacco richiede una nuova caldaia perche’ quella attuale e’ sovradimensionata e non rispetta piu’ la normativa vigili del fuoco….mi date qualche riferimento piu’ preciso?
    grazie

    Rispondi

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