Certificato di agibilità: cosa fare quando manca. A volte, può succedere che l’unità immobiliare, anche se ha tutti i requisiti per essere agibile, sia sprovvista del relativo certificato.
Si tratta dei casi in cui, per gli immobili di nuova costruzione, sia in corso la pratica per il rilascio del certificato e nello stesso momento in cui l’immobile è abitato dall’acquirente.
Certificato di agibilità: cosa fare quando manca
Ecco cosa fare quando manca: in caso di assenza del certificato è necessaria la dichiarazione del venditore con cui si dà atto della data di presentazione della richiesta del certificato di agibilità e soprattutto, della garanzia della inesistenza di ostacoli al rilascio, obbligandosi a procurarselo nel più breve tempo possibile.
Anche per gli immobili molto vetusti, abitati da sempre, possono sorgere problemi.
Il venditore, spesso, ha difficoltà a rintracciare il vecchio documento cosiddetto di abitabilità. Trattasi di immobili di vecchia costruzione, in regola con le norme vigenti al momento della edificazione e perciò abitabili, anche se sono intervenute leggi diverse.
In questo caso l’acquirente può pretendere il nuovo certificato di agibilità dell’epoca, pena la risoluzione del contratto. Oppure dichiarare nell’atto di compravendita, la rinuncia dell’acquirente a pretendere il certificato di agibilità, considerata l’antichità dell’immobile.
Le cause effettive per il mancato rilascio del certificato possono essere diverse, ma la più importante è la necessità di interventi edilizi sull’immobile. Per questo motivo è importante una indagine diretta da parte dell’acquirente, che può trovarsi anche di fronte a ritardi burocratici.
Spesso viene chiamato in causa il Giudice per accertare se l’omessa o la ritardata consegna del certificato di agibilità sia conseguenza della parte a questo tenuta, oppure se tale evento si verifichi per colpa dell’inefficienza della Pubblica Amministrazione.
Certificato di agibilità: cosa fare quando manca – di Redazione
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