Il 18 giugno prossimo scadrà il termine per pagare l’acconto Imu. Come calcolare l’acconto Imu.
L’acconto dovrà essere versato in base a quelle che sono le aliquote stabilite a livello nazionale con il decreto Salva-Italia del Governo Monti.
Come calcolare l’acconto Imu.
Come si deve calcolare l’acconto Imu che andrà versato a breve dai proprietari delle case?
Innanzi tutto occorre specificare che la somma che andrà pagata come acconto Imu il 18 giugno prossimo dovrà essere calcolata con l’aliquota allo 0,76% per tutte le case su cui incombe la quota di imposta erariale destinata allo Stato. L’importo dell’acconto che si ottiene al termine del calcolo deve poi essere diviso in due parti uguali, aventi lo stesso importo; di queste due parti, una dovrà essere pagata con il codice tributo dell’imposta statale, l’altra con quello dell’imposta comunale.
Inoltre, vi è da aggiungere che dal momento che il pagamento dell’Imu andrà effettuato esclusivamente con il modello F24, sarà consentito compensare le somme dovute a titolo di Imu con i crediti d’imposta per i tributi erariali, come l’Irpef o l’Iva.
Ma andiamo a vedere in concreto come si calcola l’acconto Imu a seconda delle tipologie di case.
Come calcolare l’acconto Imu.
ABITAZIONE PRINCIPALE
L’acconto Imu è conteggiato con l’aliquota dello 0,4%. Inoltre, vi è una detrazione fissa di 200 euro , più altre detrazioni di 50 euro ciascuna per ogni figlio convivente fino a 26 anni di età. Le pertinenze della casa sono tassate insieme ad essa.
Prima si individua la rendita catastale della casa (es: 500 euro) che deve essere rivalutata del 5%, ossia moltiplicata per 1,05.
Es: 500,00 x 1,05 = 525,00
La rendita così ottenuta deve essere moltiplicata per 160.
Es: 525,00 x 160 = 84.000
Al valore catastale così ottenuto si deve applicare l’aliquota del 0,4%, dividendo la somma per 100 e poi moltiplicando per 0,4
Es: 84.000 / 100 = 840 x 0,40 = 336,00 euro
Ora, dall’imposta dovuta occorre togliere la detrazione fissa di 200 euro ed eventuali 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni di età.
Es: 336 – 200 = 80,00 euro
La somma ottenuta va infine divisa in due; ciò che si ottiene è l’acconto Imu.
Es: 80,00 / 2,00 = 40 euro
SECONDA CASA
La seconda casa, affittata o meno, paga l’acconto Imu con l’aliquota dello 0,76%. Sono considerate seconde case anche quelle concesse in uso gratuito a parenti o amici. Le case non affittate e quelle di proprietà di anziani ricoverati in case di riposo sono considerate come seconde case ai fini dell’acconto Imu, così come è considerata seconda casa quella non affittata e di proprietà di italiani residenti all’estero.
Il procedimento per il calcolo dell’acconto Imu è simile. Per cui bisogna trovare la rendita catastale della casa ( es: 1000) e moltiplicarla per 1,05.
Es: 1000,00 x 1,05 = 1050,00
La rendita va quindi moltiplicata per il coefficiente 160 per ottenere il valore catastale.
1050,00 x 160 = 168.000
Sul valore catastale così ottenuto bisogna applicare l’aliquota dello 0,76%, dividendo il valore catastale per 100 e moltiplicandolo poi per 0,76.
Es: 168.000,00 /100 = 1680 x 0,76 = 1276,8
Infine, la somma ottenuta va divisa per due e si ottiene l’acconto Imu da pagare.
Es: 1276,8 / 2,00 = 638,4 euro
Come calcolare l’acconto Imu.
CASE POPOLARI
Identico è il procedimento da seguire in caso di immobili degli ex Iacp e delle cooperative a proprietà indivisa assegnate ai soci e usate come abitazioni principali. In tal caso i proprietari devono calcolare l’Imu applicando l’aliquota dello 0,76%, devono considerare la detrazione fissa di 200 ma non hanno diritto alle ulteriori detrazioni di 50 euro per ogni figlio.
CASE RURALI STRUMENTALI
Il procedimento da seguire è sempre lo stesso, solo che si applica l’aliquota Imu dello 0,2%. Non pagano l’Imu le case rurali strumentali situate in zone montane o parzialmente montane.
ALTRI IMMOBILI
I fabbricati che si trovano in categoria D, come i capannoni, non censiti e proprietà di imprese, devono pagare l’Imu con l’aliquota dello 0,76%.
Tutti gli altri immobili, diversi da quelli in categoria D non censiti, diversi dalle case e immobili rurali, devono pagare l’acconto Imu con l’aliquota dello 0,76%. Ciò che cambia è il coefficiente per cui si deve moltiplicare la rendita al fine di ottenere il valore catastale dell’immobile. Tali coefficienti sono diversi a seconda della categoria catastale della casa. Vediamoli nel dettaglio:
-Cat. A/10, uffici: moltiplicatore è 80;
-Cat. C/1, negozi: moltiplicatore è 55;
-Cat. C/2, C/6, C/7, box auto, magazzini, garage non pertinenziali di prime case: moltiplicatore è 160;
-Cat. C/3, alboratori artigianali, moltiplicatore è 140;
-Cat. Da D/1 a D/10, escluso D/5, capannoni industriali, alberghi, ospedali, ecc: moltiplicatore è 60;
-Cat. D/5, banche e assicurazioni: moltiplicatore è 80;
-Cat. Da B/1 a B/8, scuole, ospedali, caserme: moltiplicatore è 140;
-Cat. C/4 e C/5, stabilimenti balneari e palestre: moltiplicatore è 140.
Come calcolare l’acconto Imu – di Redazione
Lascia un commento