Soluzione al problema ruggine: come difendersi dalla ruggine
Difendersi dalla ruggine. Una volta montate recinzioni, cancelli e particolari architettonici in metallo costituiscono elementi di pregio e decoro per le nostre abitazioni.
Difendersi dalla ruggine. Come si forma la ruggine
Come materiale da costruzione, il ferro garantisce robustezza e malleabilità permettendo le più diverse tipologie di lavorazione.
Col passare del tempo, tuttavia le intemperie e particolari condizioni di umidità e inquinamento atmosferico, favoriscono il comparire sulle superfici quelle odiose patine di ruggine.
La ruggine è un composto chimico spontaneo costituito da vari ossidi di ferro idrati e carbonati basici di colore rossiccio. La ruggine, se trascurata, provoca a lungo andare la corrosione dei materiali ferrosi; l’ossidazione del ferro è favorita dalla presenza di ossigeno e acqua, indispensabili alle reazioni chimiche coinvolte. Il processo è tanto più veloce se i materiali sono esposti all’aria e all’umidità e soprattutto in mancanza di adeguate protezioni.
Il processo di comparsa della ruggine viene anche accelerato dalla presenza di piogge acide e nebbie e foschie saline, quindi le zone in prossimità del mare o vicino a zone industriali, sono particolarmente soggette a questo fenomeno.
Il processo chimico di formazione della ruggine può essere infine generato dalla corrente elettrica vacante eventualmente dispersa nelle strutture metalliche in prossimità di generatori elettrici, un caso molto frequente nei cancelli ad apertura elettrica automatica.
Vediamo come comportarci per evitare l’insorgere della ruggine o quantomeno per limitarne gli effetti corrosivi.
Difendersi dalla ruggine. Come intervenire
Confidando nel senso pratico dei costruttori e delle ditte produttrici di accessori e cancelli metallici di nuova costruzione, che si spera siano realizzati con finiture trattate opportunamente con prodotti antiruggine e superfici controllate accuratamente prima della consegna, vediamo come intervenire su manufatti un po più vecchiotti e che spesse volte sono interessati da innesti più o meno pronunciati di ruggine.
Partiamo dal presupposto che qualora un cancello presenti punti di ruggine sulla sua superficie, una semplice mano di pittura non basta assolutamente a bloccare il fenomeno! Occorre intervenire più approfonditamente.
La prima cosa da fare e raschiare via tutta la ruggine e rimuovere tutti i rialzamenti di tinteggiatura che possono ospitare sacche di ossigeno in grado di alimentare futuri innesti di ruggine sotto la superficie pitturata. Un intervento accurato prevede l’utilizzo di spazzole metalliche e semplici o rotanti da installare magari sulla punta di un trapano o sul disco di una smerigliatrice. Vanno spazzolati tutti i punti di ruggine , soprattutto negli spigoli, lungo le cerniere dei cancelli, dove la corrosione si sviluppa con più velocità.
Una volta pulita la superficie è opportuno utilizzare un antiruggine a base di resine alchiliche, dopodiché si utilizza un convertitore di ruggine. Si tratta di prodotti a base di acido fosforico od altre sostanze simili:
la ruggine interessata dal trattamento si converte in fosfato di ferro che costituisce un film di protezione. Occorre prestare attenzione nell’utilizzo di questi prodotti perché sono un po’ caustici: occorre utilizzare i guanti e non utilizzarlo se le superfici sono di alluminio oppure zincate. L’operazione si conclude col passaggio di due mani di smalto per finiture.
In commercio esistono pitture antiruggine che uniscono in un’unica soluzione la tinta con le funzioni di antiruggine.
E’ bene capire che non tutti gli elementi arrugginiti possono essere recuperati, qualora la presenza di ruggine comprometta la funzionalità o la stabilità di recinzioni, cancelli, o altri elementi strutturali è opportuno sostituire per intero l’elemento o il singolo modulo della recinzione.
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