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Riutilizzare l’acqua piovana

30 Gennaio 2013 by Redazione Lascia un commento

Una scelta conveniente e responsabile il riutilizzare l’acqua piovana

Riutilizzare l’acqua piovana. Nonostante le campagne a favore del risparmio idrico, l’efficienza degli edifici a tutt’ora non si è fatto abbastanza per fronteggiare il problema della salvaguardia e gestione delle risorse idriche del pianeta.

Riutilizzare l’acqua piovana. Impianto di raccolta dell’acqua.

In tutto il mondo ci sono intere popolazioni che patiscono la sete senza avere le risorse per fronteggiare il problema. Anche all’interno dei nostri stessi confini si è assistito in passato a gravi emergenze idriche, e in alcuni casi, specie nei periodi estivi, le emergenze continuano.

Certo la problematica dovrebbe avere una valenza a livello di gestione globale del territorio e pensare di risolverla per intero solamente con avvisi agli utenti è riduttivo.

riutilizzare acqua piovanaNonostante si sappia quasi tutto su come dovrebbe essere gestita l’acqua nelle nostre case, si deve spesso assistere inermi ai modi più differenti di come sprecare l’acqua potabile!
Fermo restando che parte dei problemi potrebbero essere risolti a livello di gestore degli acquedotti differenziando la tipologia della fornitura d’acqua e potenziando i sistemi di raccolta delle acque di prima pioggia, soffermiamoci ugualmente sul problema cercando di fornire qualche consiglio su come riciclare nelle abitazioni private l’acqua piovana.

Dati statistici rivelano che oltre il 50% dell’acqua che utilizziamo è destinata a scopi per i quali non è necessaria una natura potabile della stessa.
Evidentemente ciò significa che siamo davanti a un enorme spreco di risorse.
Le principali attività per cui non si necessita di acqua potabile sono l’irrigazione delle piante, alcune operazioni di lavaggio, alimentazione degli impianti di condizionamento di appartamenti e il raffreddamento di apparecchiature e macchinari.

In sostanza utilizziamo l’acqua potabile perché l’ente gestore dell’acquedotto ci fornisce solo acqua potabile!
Inoltre noi andiamo a pagare costi aggiuntivi, per depurazione e fornitura, per un’acqua che di fatto non ci serve con quelle caratteristiche!
Come se qualcuno ci costringesse a comprare un bene più costoso che di fatto non ci serve.
In attesa della programmazione di una eventuale rete di adduzione parallela per l’acqua non potabile, quello che si può fare da privati cittadini e organizzare nel nostro abitato un personale sistema di raccolta e riutilizzo delle acque piovane per alcune delle precitate  attività.
Il sistema che si vuole proporre è semplice nella sua genialità. Si tratta di recuperare le acque meteoriche con intelligenza, criterio e le dovute precauzioni.
Per far ciò occorre installare nella proprietà un impianto di raccolta e distribuzione dell’acqua, che deve avere alcune particolari caratteristiche.

Riutilizzare l’acqua piovana. Caratteristiche dell’impianto

Il cuore dell’impianto è ovviamente un serbatoio di accumulo. La scelta dell’ubicazione diventa cruciale ma rappresenta altresì un discriminante fondamentale per l’efficienza globale dello stesso.
Concettualmente, per ovvi motivi idraulici, posizionare il serbatoio sui piani alti di un edificio sarebbe la soluzione che presenterebbe i maggiori risvolti dal punto di vista dell’efficienza energetica perché in molti casi eviterebbe l’impiego di forze elettromotrici e l’adduzione dell’acqua potrebbe avvenire per sola gravità ( come nel caso delle torri piezometriche dei comuni ).

Per questioni statiche è evidente che un post posizionamento del serbatoio su un edificio esistente rappresenta un grave problema per la stabilità delle sue strutture.
In questo caso si adotta la soluzione del serbatoio interrato. L’approvvigionamento idrico si effettua a mezzo dei canali di gronda dai quali viene recuperata l’acqua piovana che viene però filtrata da appositi filtri installati all’entrata del serbatoio di accumulo. Si evitano così eccessivi accumuli di fanghiglie e corpi estranei.
Una volta risolto il problema dell’accumulo d’acqua ( si può pensare una capacità di accumulo variabile fra i 2000 e i 1000 litri ) resta da stabilire l’uso che si vuole fare di essa.
Innanzitutto il serbatoio deve essere collegato alla tubazione di scarico delle acque bianche tramite una valvola di troppo pieno regolata da galleggiante.

Riutilizzare l’acqua piovana: gli usi

L’uso più facile che si può fare dell’acqua è quello di irrigazione del giardino; per far ciò occorre collegare una pompa sommersa e collegarla ad una singola pompa in gomma oppure all’attacco dell’impianto di irrigazione automatico.

Può anche essere creata una rete di adduzione parallela a quella esistente che colleghi però i servizi per cui non è richiesto necessariamente l’utilizzo di acqua potabile come ad esempio W.C. , lavabiancheria, sistema d’acqua in pressione dei radiatori del riscaldamento, eventuali punti idrici accessori che dovranno però correttamente essere segnalati con apposito cartello “acqua non potabile” e il simbolo del rubinetto o bicchiere d’acqua sbarrato.

riutilizzare acqua piovanaOvviamente questo tipo di impianto parallelo non potrà essere realizzato dal profano abitante della casa, se non per quello che concerne l’irrigazione ( per cui risulta essere solo un semplice serbatoio di accumulo e per cui basterà prevedere un semplice sistema di arresto della pompa in caso di assenza d’acqua ).

Per il sistema di adduzione interno bisogna affidarsi a un tecnico che dovrà prevedere la possibilità di approvvigionamento ibrido delle utenze, sia dalla rete ordinaria che dal serbatoio d’acqua piovana. Il tecnico-idraulico dovrà infatti installare una serie di valvole tali da permettere l’approvvigionamento idrico delle utenze anche in caso di assenza d’acqua piovana ( per esempio d’estate ) e allo stesso tempo fare in modo che sia impossibile una qualsiasi comunicazione tra l’acqua di origine piovana con quella dell’acquedotto.

Sarà inoltre suo compito dimensionare accuratamente i filtri, le condutture e i sistemi di sollevamento da installare a monte del serbatoio di accumulo ed eventualmente quelli tra quest’ultimo e alcune particolari utenze.

Riutilizzare l’acqua piovana: i costi

Il costo di un impianto del genere è variabile a seconda del numero e della tipologia dei punti idrici che occorrono.
Potrebbe avere dei risvolti interessanti l’installazione in edifici nuovi. Per valutazioni dettagliate è indispensabile rivolgersi a un tecnico impiantista che saprà condurvi verso la soluzione più adatta ad ogni esigenza.

La soluzione è universalmente impiegabile, l’efficienza della scelta progettuale dipende da vari fattori fra cui i principali sono la superficie e la tipologia di tetto, la piovosità della zona specifica, la qualità delle acque meteoriche.

Riutilizzare l’acqua piovana – di Redazione

Archiviato in:Manutenzione e Fai da Te Contrassegnato con: acqua meteorica, grondaia, ruggine, tubature domestiche

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