Nel momento in cui si apre la successione occorre individuare i soggetti che succedono nel patrimonio del defunto. Come si accetta l’eredità
Come si accetta l’eredità. Questi soggetti possono essere stati indicati in un testamento oppure, in sua mancanza, sono quelli individuati dal codice civile.
Ma gli eredi del defunto non diventano tali a seguito della semplice apertura della successione. Appena si apre la successione essi sono solo i “chiamati” all’eredità e diventano eredi a seguito dell’accettazione dell’eredità.
La scelta se diventare erede o meno è demandata al chiamato all’eredità in quanto egli nel momento in cui accetta risponde anche dei debiti ereditari con il proprio patrimonio. E’ chiaro che è opportuno che il chiamato ponderi bene tale sua scelta.
La legge prevede vari modi per accettare l’eredità:
1) l’accettazione espressa;
2) l’accettazione tacita;
3) l’accettazione a seguito del possesso dei beni ereditari protratto per un determinato periodo di tempo.
Accettazione espressa
Si accetta l’eredità in maniera espressa quando il chiamato manifesta tale volontà in un atto pubblico (atto notarile) o per mezzo di una scrittura privata.
Accettazione tacita
Si accetta tacitamente l’eredità quando il chiamato compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che lui non potrebbe compiere se non nella sua qualità di erede. Un esempio può consistere nel caso del chiamato che vende o dona un bene facente parte dell’asse ereditario.
Accettazione mediante possesso
Solitamente si accetta l’eredità mediante il semplice possesso dei beni ereditati. In particolare la legge presume che il chiamato che possiede per più di tre mesi l’eredità manifesta in tal modo la sua volontà di acquistare la qualità di erede.
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