Credito in edilizia: la mancanza di concessioni di credito innesca la situazione di ibernazione del settore
Credito in edilizia: il mercato della casa chiede credito
L’edilizia da sempre rappresenta un settore chiave nella crescita. La situazione oggi è rappresentata da un surplus dell’offerta di immobili e lo stallo degli istituti nella concessione di credito in edilizia.
Casa: immobili invenduti
Il settore immobiliare è sempre stato considerato un settore centrale e importante nell’economia del paese. Gli interventi a sostegno del settore si sono da sempre dimostrati di particolare efficacia in quanto la casa è la priorità della famiglia e in essa sono impiegate la parte maggiore delle risorse private.
Tale settore è in recesso da ormai 7 anni. Il futuro dipende sicuramente dalla situazione di mercato che si è venuta a creare in questo settennato ma in particolare dalle iniziative che verranno intraprese per superare lo stallo.
Il mercato, oggi, è caratterizzato da un surplus di alloggi non venduti. Situazione che ha determinato la generale tendenza a limitare la trasformazione di zone agricole a zone di espansione immobiliare.
I numeri di tale tendenza sono di difficile reperimento, unico dato, rilevato dall’Istat, è la diminuzione dei permessi di costruire che ha interessato gli ultimi anni ed in particolare a cominciare dal 2008.
Per fare una stima del numero degli alloggi invenduti si deve procedere tenendo in considerazione dei presupposti: si deve ipotizzare che siano sul mercato solo abitazioni costruire da operatori professionali (costruttori); si deve ritenere che gli alloggi costruiti siano solo una percentuale delle concessioni edilizie ottenute, partendo dal 98% del 2003 al 65% del duemila dieci e quindi una riduzione all’anno di un 5%; si deve considerare che gli immobili sono in vendita almeno a distanza di tre anni dalla concessione; gli immobili venduti negli ultimi anni sono un ottavo di quelli realizzati.
La stima di massima che si può fare partendo da tali presupposti è che gli alloggi sul mercato, oggi, siano intorno ai 350 mila. Andando a modificare i parametri dai quali si è ottenuto il dato, il risultato sarebbe comunque in ordine alle diverse centinaia di migliaia. Conseguenza, quest’ultima, dettata per la maggior parte dei casi dalla impossibilità di accesso al credito dei privati, come attestano i dati in negativo della concessione di mutui.
Credito in edilizia. Le iniziative per ridare credito al mercato della casa
Gli istituti bancari chiudono rubinetti ad imprese e privati. Non vogliono aumentare l’esposizione delle imprese, sono restie alla concessione di fondi ai privati. Il credito in edilizia è di fatto in stallo.
Gli annunci di iniziative da parte di Istituzioni pubbliche e private a favore del credito nel settore non sono mancate. Si pensi all’annuncio di emissione di obbligazioni per reperire risorse da destinare a mutui fondiari e l’offerta di garanzie aggiuntive agli istituti di credito. Per ora gli effetti di tali iniziative non ce ne sono stati e il mercato tende a puntare su altri strumenti.
Strumenti a disposizione del credito in edilizia
Il Fondo investimenti per l’abitare (Fia)
Il Fondo investimenti per l’abitare (Fia) è un fondo che ha in dotazione che supera i 2 miliardi di euro destinati al sostegno di programmi di edilizia residenziale sociale. Questi fondi sono rimasti pressoché inutilizzati per mancanza di richieste di accesso. Il settore infatti e molto influenzato dalla crisi al pari del settore dell’edilizia abitativa. Si pensa di dirottare tali risorse a fare provvista per le banche vincolata alla concessione di mutui fondiari.
Credto in edilizia per le giovani coppie
Il fondo istituito per favorire l’accesso al credito delle giovani coppie (comma 3bis articolo 13 legge 133/2008), istituito per la copertura del rischio d’insolvenza degli acquirenti nel pagamento delle rate delle giovani coppie, ha una dotazione di 50 milioni di euro e opera con un moltiplicatore 10, cioè può garantire fino a 500 milioni di euro. Ma a metà dello scorso anno le domande presentate ed ammesse erano un centinaio per un importo complessivo di circa 10 milioni di euro, ma le operazioni garantite ammontavano a 5 milioni di euro. Lo strumento ha una scarsa operatività dovuta anche a errori di progettazione della policy che dovrebbe contribuire a realizzare e ai troppi vincoli operativi di fatto immobilizzano le risorse messe a disposizione. L’incremento della dotazione del fondo al fine di prevederne l’accesso non solo alle giovani coppie e chiedere alle banche un raddoppio del moltiplicatore potrebbe accrescere la produttività di risorse pubbliche per ora di fatto inutilizzate e accantonate.
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