Qualora insorga una controversia tra la banca ed il cliente in merito ai servizi bancari ci si può rivolgere all’Arbitro bancario finanziario (ABF), istituito dalla Banca d’Italia. Arbitro bancario, per risolvere i conflitti con la banca
Come risolvere le controversie con la banca. All’Arbitro bancario il cliente può ricorrere anche prima di aver firmato un contratto con una banca o una finanziaria, sempre che ritenga di aver subito un comportamento poco trasparente o irregolare.
In particolare il cliente può ricorrere all’Arbitro bancario solo per controversie su operazioni e servizi bancari e finanziari di valore non superiore a 100mila euro. Sono escluse dalla competenza dell’Arbitro bancario le questioni relative ai servizi di investimento che invece spettano all’Ombudsman bancario.
Il ricorso all’Arbitro bancario deve essere in ogni caso preceduto da un reclamo presentato all’intermediario. Solo nel caso in cui l’intermediario non risponda entro 30 giorni o nel caso in cui la risposta non convinca il cliente, allora quest’ultimo potrà ricorrere all’Arbitro bancario.
Il ricorso deve poi essere presentato entro 1 anno dalla data di presentazione del reclamo al l’intermediario.
Le decisioni prese dall’Arbitro bancario non sono vincolanti per le parti, ma a seguito del decreto legislativo n.28 del 2010 che ha introdotto la mediazione obbligatoria, il ricorso allo stesso è necessario per poter poi eventualmente adire il giudice civile.
Il cliente che voglia presentare ricorso all’Arbitro bancario per risolvere i conflitti con la Banca deve compilare un modello, disponibile sul sito internet www.arbitrobancariofinanziario.it oppure nelle filiali della Banca d’Italia. Oltre il modello, va versta la somma di euro 20 come contributo spese e la relativa ricevuta va allegata al modello.
Arbitro bancario, per risolvere i conflitti con la banca – di Redazione
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