Tra Imu e Tares, c’è di mezzo la Service Tax, ossia la nuova tassa sui servizi che potrebbe essere la soluzione per superare il duro scontro politico tra Pd e Pdl, dando ai Comuni il potere decisionale. ma nei dettagli di cosa si tratta?
La Service Tax, detta anche Ics (imposta di casa e servizio), è un tributo già in uso in altri Paesi europei come la Gran Bretagna, che dovrebbe accorpare tutti insieme l’Imu, la Tares e i servizi indivisibili (ovvero l’illuminazione pubblica, i marciapiedi ecc…).
E ancora, una novità ben accetta che verrebbe dalla Ics sarebbe la cancellazione dell’addizionale comunale Irpef. Con questa le tasche dei dipendenti verrebbero alleggerite a discapito delle tasche dei proprietari di beni extra lusso, ovvero immobili dal valore catastale che supera il milione e mezzo di euro. Si potrebbe dire quindi che la Ics è una micro-patrimoniale.
Ma chi paga la Service tax? Questa tassa mantiene come base imponibile la rendita catastale, ma prevede sconti per gli immobili che si trovano nelle zone più periferiche delle città. Inoltre alla base imponibile potrebbero essere applicate altre detrazioni simili a quelle che attualmente vengono applicate all’Imu.
Con la nuova versione della Service tax “chi è in affitto deve pagare il conto intero. Naturalmente questo colpirebbe il mercato degli affitti, già in evidente crisi nel nostro Paese. Inoltre far pagare una tassa all’inquilino richiede anche un adeguamento del canone di locazione, che dovrebbe per forza maggiore scendere”
Come funziona? Il meccanismo sarà impostato su un’aliquota sul possesso del bene, calcolata sul suo valore catastale (come avviene oggi per l’Ici) e una aggiuntiva da versare in caso di trasferimento del bene (come avviene per l’imposta di registro). I comuni potranno variare in su o in giù l’aliquota.
Secondo il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (Pd) “una volta fissate le coordinate principali, aliquota massima (la minima dovrebbe essere zero) e base imponibile, il sindaco dovrebbe essere libero di agire a suo piacimento non solo sulle aliquote ma anche sull`imponibile”. In particolare, potrebbe anche escludere la prima casa dalla Service Tax.“ E’ altrettanto evidente che un sindaco che intenda invogliare gli investimenti turistici nel suo Comune possa, ad esempio, scegliere un’aliquota bassa sulla seconda casa”
In conclusione, Baretta afferma: “la Service Tax sarà più semplice e poi risponde bene ai criteri del federalismo fiscale. E’ giusto che il sindaco abbia pieni poteri sulle tasse legate alla sua comunità”.
Cos’è la Service Tax – Elisabetta Paladini
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