Tra i lavori in casa che danno diritto ad una detrazione del 65% del costo dell’intervento vi è la spesa sostenuta per l’acquisto di generatori di calore che usano come fonte di energia i prodotti vegetali. Detrazione per stufe a pellet
Detrazione del 65% per stufe a pellet. Quindi, il costo sostenuto per l’acquisto di una stufa a pellet dà diritto alla detrazione del 65% in quanto trattasi di interventi finalizzati al risparmio energetico.
La detrazione del 65% è possibile però solo se l’acquisto viene fatto entro il 31 dicembre 2013. Dopo tale data, infatti, tale intervento rientrerà quelli per cui si ha diritto alla detrazione del 36% per il recupero del patrimonio edilizio. Un’eccezione a tale regola è prevista per gli impianti esistenti in condominio: per essi la detrazione rimarrà del 65% se le spese vengono sostenute entro il 30 giugno 2014.
In ogni caso, perché si possa accedere alla detrazione del 65% (riqualificazione energetica) dei costi sostenuti per l’installazione di un impianto a biomasse (a legna o a pellet), tale impianto deve avere necessariamente un rendimento utile nominale minimo (così come previsto dalla norma europea 303-5).
Prima della scadenza del 65% (ossia prima del 31 dicembre 2013) l’installazione di una stufa a pellet può rientrare anche tra gli interventi che danno diritto alla detrazione sulle ristrutturazioni edilizie, pari al 36% delle spese sostenute per l’acquisto e (fino al 31.12.2013) e al 50% nell’ipotesi in cui l’impianto non raggiunga i requisiti di rendimento previsti dalla normativa sul risparmio energetico.
L’agevolazione per le ristrutturazioni (36 e 50%) spetta quando si eseguano lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione su un’immobile residenziale. Inoltre, in tali ipotesi, le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione della stufa a pellet per il rifacimento della canna fumaria possono beneficiare dell’Iva agevolata (del 10%) e della detrazione fiscale.
Quindi, per fare un esempio pratico, in caso di acquisto e installazione di una caldaia, nell’ambito di lavori di manutenzione straordinaria, il cui costo si aggira sui 3 mila euro per la caldaia e mille per la manodopera, si pagherà l’iva al 10% sulla manodopera e su parte del valore del bene (quindi iva al 10% sui mille euro di manodopera e su circa mille euro di caldaia) e l’iva al 22% sugli altri 2 mila euro.
Quando, al contrario, si acquista direttamente la caldaia senza l’intermediazione dell’installatore allora l’iva al 10% si applica solo per lavori di restauro conservativo e di ristrutturazione edilizia.
A conti fatti, se si acquista una stufa a pellet o comunque una caldaia che viene alimentata con prodotti vegetali si ha diritto ad un doppio vantaggio, ossia alla detrazione Irpef nonché all’iva agevolata.
In collaborazione con DaRiPa, stufe a pellet su Lecce, Brindisi e Taranto
Lascia un commento