Nel nostro Paese vi sono una serie di norme che riconoscono agevolazioni fiscali a determinati soggetti in base al loro reddito. Nuove detrazioni fiscali in base al reddito.
Bonus bebè, baby-sitter e badanti, bonus 80 euro. Vediamo nel dettaglio quali sono le nuove detrazioni fiscali.
BONUS BEBÉ
La legge di Stabilità 2015 ha introdotto il cosiddetto bonus bebè.
Possono usufruire del bonus bebè i genitori che nell’anno precedente la nascita o l’adozione del figlio hanno avuto un reddito familiare assoggettabile ad Irpef non superiore a 90 mila euro. Tale limite reddituale non opera qualora il figlio sia il quinto oppure il successivo.
L’agevolazione spetta per ogni figlio nato o adottato, dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017.
Il bonus bebè consta di un assegno annuale di euro 960 che verrà erogato mensilmente a far data dal mese di nascita o di adozione fino ai tre anni del bimbo o fino al terzo anno di ingresso del figlio adottato nel nucleo familiare. L’assegno mensile è pari a 80 euro.
Per poter beneficiare del bonus occorre fare domanda all’Inps.
BABY SITTER E BADANTI
Si tratta di un’agevolazione spettante indipendentemente dal reddito e consistente in:
a) un contributo per la retta dell’asilo nido pubblico o privato accreditato;
b) un voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting.
Un’agevolazione esclude l’altra essendo esse alternative. Inoltre, tale contributo, se richiesto, esclude il congedo parentale.
I soggetti beneficiari del contributo sono:
– le lavoratrici dipendenti;
– le lavoratrici iscritte alla gestione separata, ossia le libere professioniste, che non risultino iscritte ad altra forma previdenziale obbligatoria e non siano pensionate, pertanto tenute al versamento dei contributi in misura piena;
– le lavoratrici madri che, al momento della domanda, devono essere ancora negli 11 mesi successivi alla conclusione del periodo di congedo obbligatorio di maternità e non devono aver fruito ancora di tutto o parte del periodo di congedo parentale;
– le mamme in attesa, la cui data presunta del parto è fissata entro i quattro mesi successivi alla scadenza del bando per la presentazione della domanda.
Le lavoratrici madri possono presentare una domanda per ogni figlio o nascituro.
Il bonus baby-sitter non può essere richiesto da:
– lavoratrici autonome iscritte ad altra gestione (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne);
– lavoratrici esentate completamente dal pagamento degli asili nido pubblici o privati convenzionati;
– le lavoratrici che usufruiscono dei benefici di cui al Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.
Tale bonus spetta anche agli addetti ai servizi domestici, ossia le colf, e agli addetti all’assistenza personale o familiare, vale a dire alle badanti, per le quali, peraltro, si può detrarre anche il 19% delle relative spese sostenute, sempre che il reddito complessivo (della persona che sostiene la spesa) non supera i 40 mila euro.
Dunque ai fini della deduzione dei contributi delle badanti non vi è nessun limite di reddito; al contrario per detrarne i costi al 19% occorre che non si abbia un reddito superiore a 40mila euro.
BONUS 80 EURO IN BUSTA PAGA
Sempre la finanziaria 2015 ha previsto la stabilizzazione del bonus degli 80 euro nelle buste paghe dei lavoratori dipendenti aventi un reddito non superiore a 24 mila euro, per i quali il credito d’imposta annuale è di 960 euro (80 euro per 12 mesi) ed è rapportato al periodo di lavoro nell’anno.
Per i lavoratori il cui reddito è compreso tra 24 mila e i 26 mila euro, il bonus inizia a diminuire, oltre i 26 mila euro di reddito i lavoratori non si ha diritto al credito d’imposta degli 80 euro.
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